Dopo il via libera dell’assemblea al progetto di scissione di 8,1 miliardi di crediti deteriorati in favore di AMCO, la banca senese sarebbe al lavoro sull’emissione di un bond subordinato AT1 da 500 milioni che servirà per rafforzare i requisiti patrimoniali, adeguandosi a una delle condizione poste dalla BCE per dare il via libera alla suddetta operazione.
Tali strumenti potranno essere sottoscritti fino al 70% (nel limite dei fondi pubblici accantonati) dal Tesoro e per almeno il 30% da investitori privati.
La banca senese nelle scorse settimane ha già emesso un bond Tier2 da 300 milioni destinato a investitori istituzionali per fare fronte alle richieste della BCE.
L’accelerazione del de-risking sarebbe dovuta essere propedeutica all’uscita dal capitale del Tesoro, fissata entro il 2021 secondo gli accordi con le autorità europee.
Tuttavia, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, dato che al momento non si intravvedono potenziali acquirenti per la banca senese, il Mef potrebbe chiedere una proroga dei termini, considerando anche che in capo alla banca ci sono potenziali rischi legali per 10 miliardi, ricorda il giornale.
Nel frattempo, il management è concentrato sulla rivisitazione del piano industriale alla luce dell’attuale scenario macroeconomico impattato dalla pandemia.
Intorno alle 14:30 a Piazza Affari il titolo segna un rialzo dell’1,3% a 1,39 euro, mentre l’indice di settore guadagna il 2,5 per cento.