Mercati asiatici – Frazionali rialzi, Giappone sulla parità

Seduta di frazionali rialzi per i mercati asiatici, ancora orfani della Cina chiusa per festività, in scia ai ribassi su Wall Street dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, tornato alla Casa Bianca dopo il ricovero causa del Covid-19, ha deciso di rimandare successivamente all’elezioni qualsiasi accordo bipartisan sull’estensione del pacchetto fiscale di aiuti a privati ed imprese.

La preoccupazione che la mancanza di stimoli possa ritardare ulteriormente la ripresa della più grande economia mondiale ha smorzato il sentiment degli investitori globali.

Sullo sfondo resta l’aumento dei contagi da coronavirus, nel Mondo, che in alcuni Paesi sta comportando parziali restrizioni.

In Giappone, ad agosto il Leading Index (dato preliminare) si è attestato a 88,8  punti, appena al di sotto delle attese degli analisti (89 punti). Ricordiamo che a luglio l’indice aveva evidenziato un valore di 86,7 punti.

Nel frattempo sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,1738 mentre il dollaro/yen si muove in area 105,75. Tra le materie prime in calo le quotazioni del greggio, con il Brent a 42,14 dollari (-1,2%) e il Wti a 40,07 dollari al barile (-1,5%). Oro in flessione a 1.890 dollari l’oncia (-0,9%).

Tornando ai listini asiatici, Hong Kong guadagna lo 0,8%.

In Giappone Nikkei e Topix non si allontanano dalla parità registrando rispettivamente un +0,1% e un -0,1%.

Il tutto, dopo che ieri a Wall Street il Dow Jones, lo S&P 500 e il Nasdaq hanno ceduto rispettivamente il 1,3%, l’1,4% e l’1,6 per cento. Resiste ancora il Russell 2000 (+0,1%) il quale avanza per la nona volta negli ultimi dieci giorni.