DIGITAL360 (Aim) – Accelera la crescita grazie agli investimenti e alla maggior domanda di digitalizzazione

Il Gruppo presieduto da Andrea Rangone chiude il primo semestre con risultati brillanti, compensando la riduzione degli eventi in presenza causata del lockdown con una forte crescita dei servizi digitali e raddoppiando la marginalità rispetto al corrispondente periodo del 2019. Dinamica sostenuta anche dalla progressiva ingegnerizzazione dei servizi digitali, su cui DIGITAL360 sta investendo molto, implementando innovative soluzioni ad abbonamento per scalare il business nel segmento delle PMI. La sfida consiste ora nel trasformare la maggior domanda di digitale in un trend strutturale di lungo periodo, recuperando la quota di fatturato persa con la pandemia e mantenendo nel contempo i benefici innescati dalla crisi, che ha fatto comprendere a gran parte delle imprese italiane l’importanza della trasformazione digitale. Il tutto, approfittando dell’accelerazione prevista del settore e degli investimenti in digitalizzazione e sostenibilità che l’Italia dovrà necessariamente effettuare negli anni a venire per ridurre il gap con gli altri Paesi europei.

Storia e business model

DIGITAL360 è stata fondata nel 2012 da un gruppo di professori e ricercatori del Politecnico di Milano, convinti che il digitale sia il principale motore di innovazione e di ammodernamento dell’economia, soprattutto in un paese tecnologicamente arretrato come il nostro. Pertanto, l’azienda si è posta fin da subito la mission di spingere la trasformazione e la cultura digitale in Italia, registrando una crescita media annua del 44%, di cui circa metà organica e metà tramite acquisizioni.

L’attività del Gruppo si articola in due linee di business: la prima, denominata Demand Generation, aiuta i fornitori di servizi e soluzioni digitali (tech company) a comunicare più efficacemente e ad entrare in contatto con nuovi clienti; la seconda, denominata Advisory&Coaching, si affianca ad imprese e pubbliche amministrazioni per supportarle nel percorso di trasformazione digitale.

Entrambe affrontano il mercato in modo particolarmente originale e innovativo, facendo leva su un insieme di asset importanti sviluppati negli ultimi anni. In primis, la community online con milioni di utenti unici (manager, imprenditori, policy maker) interessati all’innovazione digitale che ogni mese, sempre più numerosi, frequentano i portali del Gruppo. Inoltre, DIGITAL360 può sfruttare un’ampia gamma di tecnologie proprietarie e il know how relativo a diverse dimensioni dell’innovazione digitale, che sta cercando di ingegnerizzare sempre di più per offrirlo alle piccole e medie imprese.

Per penetrare maggiormente il mercato delle PMI, DIGITAL360 ha creato una serie di servizi digitali “ad abbonamento”, cosicché le imprese possano concedere in gestione al Gruppo, attraverso abbonamenti annuali o pluriennali, interi processi legati alla loro trasformazione digitale, come marketing e lead generation online, gestione della cyber security, della GDPR e data protection.

I numeri del semestre

Il primo semestre del 2020 “è stato un momento importante, anche per il contesto incredibile che tutti noi abbiamo dovuto vivere”, sottolinea Andrea Rangone, Presidente di DIGITAL360. Innanzitutto, occorre precisare che “i risultati sono l’effetto di due diverse dinamiche opposte. Da una parte abbiamo perso una porzione importante di fatturato legata agli eventi in presenza, bloccati da marzo in avanti a causa del lockdown. Dall’altro lato, tuttavia, abbiamo registrato una dinamica estremamente positiva su tutti i servizi digitali, erogabili da remoto, che hanno in buona parte compensato la perdita dei ricavi dagli eventi fisici”.

Osservando i numeri, “il fatturato è leggermente diminuito per l’effetto delle dinamiche descritte, passando da 13,4 milioni del primo semestre del 2019 a 12,7 milioni (-5%). Tuttavia, abbiamo sensibilmente incrementato tutti gli indicatori di marginalità, a partire dall’Ebitda che è cresciuto da 1,5 a 2,8 milioni (+92%). L’Ebit è salito da 0,3 a 1,6 milioni e l’Ebit adjusted (al netto degli ammortamenti relativi alle differenze di consolidamento delle acquisizioni), è aumentato da 0,7 a 1,9 milioni (+178%). L’utile netto è passato da un risultato in sostanziale pareggio a 1,1 milioni, mentre il risultato netto adjusted è cresciuto da 330 mila euro dell’anno scorso a 1,46 milioni di questo semestre”.

Notizia ancora più positiva è legata alla generazione di cassa, con “un cash flow importante di 2,7 milioni che ci ha consentito di ridurre la posizione finanziaria netta da 6,3 milioni del dicembre 2019 a 3,6 milioni della fine di questo semestre”.

Il Covid-19, da minaccia a opportunità per il digitale

“I risultati sono oggettivamente buoni, i numeri parlano da soli”, afferma Rangone. “Per confrontarli con le attese, dobbiamo però fare delle precisazioni. Alla fine dell’anno scorso avevamo per il 2020 un budget importante anche da un punto di vista di crescita del fatturato, che evidentemente a causa di questa emergenza sanitaria non realizzeremo. Non c’è dubbio invece che gli indicatori di marginalità e del cash flow siano assolutamente buoni, coerenti con le attese”, specifica il Presidente.

“A marzo e aprile noi, come tutti, eravamo molto timorosi di quello che sarebbe potuto accadere, anche perché la nostra attività dipende molto dal business delle altre imprese, dall’ecosistema economico in cui siamo inseriti. Oggi però possiamo affermare che, mentre una parte consistente d’Italia ha rallentato enormemente, noi siamo riusciti a fare cose molto importanti, trasformando una minaccia in una opportunità”.

“Abbiamo saputo cavalcare la maggiore domanda di servizi digitali, perché è solo grazie al digitale che un pezzo importante dell’Italia economica ha potuto rispondere alla pandemia, al lockdown e allo smart working forzato”. La sfida consiste ora nel recuperare il fatturato dagli eventi in presenza senza perdere i benefici innescati dalla nuova situazione. “Siamo convinti di poterlo fare, perché molti dei nostri eventi sono unici e non hanno concorrenza, ma dovremo essere bravi a trasformare la maggior domanda di servizi digitali in un trend strutturale di lungo termine. Questa è la nostra sfida per il new normal del prossimo anno”.

Buone prospettive per il settore nel medio termine

Per quanto riguarda l’esercizio in corso, “siamo molto sereni e non vediamo alcun rallentamento rispetto al nostro business, ma anzi abbiamo di fronte un valore degli ordini acquisiti per il resto dell’anno molto importante”, afferma Rangone. Allungando l’orizzonte temporale al prossimo esercizio e considerando il contesto complessivo economico e sanitario, “siamo ragionevolmente ottimisti perché, nonostante le difficoltà, questo scenario ha fatto capire a tutti l’importanza del digitale”.

In Italia, spiega il Presidente, “il potenziale del digitale non è mai stato compreso a fondo e per questo abbiamo sempre presentato un gap negativo rispetto ai paesi europei più avanzati. La crisi sanitaria ha esercitato un ruolo di ‘elettroshock’ culturale, adesso molte più persone, imprese e pubbliche amministrazioni hanno capito l’importanza del digitale. Per le aziende come noi, che da sempre puntano sull’innovazione e offrono servizi per la trasformazione digitale, questa non può che essere una grande opportunità, non solo per il prossimo anno ma anche per gli anni a venire: ci aspettiamo quindi un’accelerazione importante del nostro mercato”.

Non c’è dubbio, infine, che “la sostenibilità sarà una stella polare per tutto quello che accadrà nei prossimi anni e noi come DIGITAL360 ne siamo molto sensibili per due motivi. In primis, perché concretamente molti interventi sulla sostenibilità si basano sulle tecnologie digitali, attraverso l’innovazione digitale si possono perseguire benefici legati alla sostenibilità. In secondo luogo, perché il digitale rappresenta uno dei pilastri dei grandi interventi che verranno realizzati nei prossimi anni con le enormi risorse e i miliardi di euro garantiti da iniziative comunitarie come il Recovery Fund e il piano Next Generation UE. Digitale e sostenibilità sono due dimensioni che si intersecano sempre di più e noi giocheremo senz’altro la nostra partita”.