Nei primi nove mesi del 2020 gli investimenti in immobili commerciali si sono attestati a 5,8 miliardi, segnando un calo del 20% annuo. E’ doveroso sottolineare tuttavia come il terzo trimestre del 2020, con investimenti superiori a 2 miliardi, abbia registrato un risultato superiore alla media degli ultimi cinque 3Q (+5%), consentendo di ridurre il gap dell’1H20.
E’ quanto emerge dall’analisi di BNP Paribas Real Estate Italy che ha messo in evidenza inoltre come i primi nove mesi del 2020 rappresentino al tempo stesso il terzo miglior risultato di sempre dopo il 2019 record e il 2017.
L’analisi per asset class di investimento mostra un deludente andamento del settore Alberghiero (-70%) e Retail (-45%) mentre il settore Uffici ha continuato a dominare la scena raccogliendo investimenti complessivi in aumento del 13% su base annua. Nel dettaglio, il segmento degli uffici ha attirato 2,6 miliardi di capitali (45% totale raccolto), segnando il secondo miglior traguardo di sempre, fatta eccezione per il 2019, grazie anche in questo caso al brillante terzo trimestre che ha visto il settore raccogliere 870 milioni (miglior 3Q di sempre).
Milano domina ancora la scena nel settore uffici con oltre 2,1 miliardi complessivi (+33% a/a) e circa il 75% degli investimenti che hanno interessato il periodo luglio-settembre 2020. Notizia particolarmente positiva per Coima Res, realtà guidata da Manfredi Catella e quotata a Piazza Affari, che proprio nel capoluogo lombardo ha un’esposizione superiore al 90% sul segmento uffici (85%) con il 50% del portafoglio nell’innovativo quartiere di Porta Nuova.
L’appeal di Milano resta cruciale e resiliente come conferma anche la crescita dei volumi investiti (3,1 miliardi totali; +35% a/a) che ha permesso alla città di raggiungere il miglior risultato in assoluto. Il terzo trimestre è stato fondamentale, attirando capitali per 1,3 miliardi e segnando una crescita a tre cifre rispetto al pari periodo di confronto del 2019. Un’estrema vivacità sostenuta proprio dal settore uffici che ha trainato gli investimenti con 12 operazioni chiuse (prec. 6).
Brillante performance anche per il settore dedicato alla logistica (+13% totale degli investimenti) che ha registrato una crescita del 55% su base annua, con poco meno di 800 milioni.
Spostando l’attenzione invece verso la provenienza dei capitali investiti, gli investitori internazionali hanno rappresentato circa il 60% dell’ammontare totale, di cui 2,4 miliardi di estrazione europea e 600 milioni statunitense. I capitali italiani sono stati invece pari a 2,4 miliardi.
Infine si riportano le parole di Cristiana Zanzottera, responsabile dell’Ufficio Studi di BNP Paribas Real Estate Italy, che ha dichiarato come il mercato immobiliare “anche in un contesto particolarmente sfidante come quello attuale, impattato dalla pandemia COVID-19, è in grado nel complesso di esprimere valore e creare il giusto match fra domanda e offerta. Certamente la presenza di una liquidità senza precedenti e i bassi tassi di interesse favoriscono l’investimento in real estate (anche quale “defensive asset”) rispetto ad altre asset class. Tuttavia, è da sottolineare che solo i mercati più trasparenti e con una buona quota di capitali domestici sono stati in grado di assorbire meglio lo shock pandemico e si può affermare che il real estate italiano, alla luce dei dati analizzati, sia da includersi fra questi mercati”.