Seduta contrastata per i principali listini asiatici dopo la seduta positiva di Wall Street dello scorso venerdì, con il focus che resta sull’approvazione e sulla dimensione del nuovo pacchetto di stimoli fiscali per sostenere l’economia americana.
L’accordo sembra ancora lontano, ma il fatto che se ne continui a discutere alimenta le speranze per i listini, mentre si avvicinano le elezioni presidenziali del 3 novembre.
Gli operatori guardano anche l’evoluzione del coronavirus che preoccupa specialmente in Europa, mentre vari Paesi del mondo stanno introducendo nuove misure per il contenimento dei contagi.
In Cina prevale l’entusiasmo in attesa della visita del presidente Xi Jinping prevista in settimana a Shenzhen, nel corso della quale potrebbe svelare ulteriori piani per aprire ulteriormente l’economia agli investitori esteri.
Il Consiglio di Stato di Pechino venerdì ha pubblicato venerdì un rapporto che evidenzia un miglioramento della qualità delle società quotate, con allo studio meccanismi per attrarre ulteriormente gli investitori istituzionali in una logica di medio/lungo termine.
La banca centrale cinese sta prendendo provvedimenti per frenare la corsa dello yuan. In base alle nuove regole, efficaci da oggi, le istituzioni finanziarie non dovranno più accantonare cash quando effettuano operazioni di trading su valute estere. In precedenza bisognava mettere da parte il 20%, per coprirsi dal rischio, dell’ammontare di valute venduto nei contratti a termine il mese precedente.
In Giappone prevalgono le vendite in scia al debole sentiment sulla prossime trimestrali, con i settori industriali e dei beni di consumo discrezionali a guidare a guidare il ribasso.
Per quanto riguarda l’agenda macro, a settembre i prezzi alla produzione in Giappone sono scesi dello 0,8% a/a (-0,5% il consensus e -0,6% dato precedente).
Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,1816 mentre il dollaro/yen si muove in area 105,47. Tra le materie prime in calo le quotazioni del greggio, con il Brent a 10,15 dollari al barile (-1,1%) e il Wti a 42,41 dollari al barile (-1%). Oro in rialzo a 1.933 dollari l’oncia.
Tornando ai listini asiatici, brillano Shenzhen (+2,6%) e Shanghai (+2,3%). Bene anche Hong Kong (+2,2%).
In Giappone Nikkei e Topix registrano rispettivamente una flessione dello 0,3% e dello 0,2 per cento.
Il tutto, dopo i rialzi di venerdì a Wall Street (Dow Jones +0,6%, Nasdaq +1,4% e S&P 500 +0,9%).