Mattinata contrastata per le borse europee che viaggiano intorno alla parità con il FTSE MIB di Milano che alle ore 12:00 si muove in progresso dello 0,3% in area 19.650 punti. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,2%, il Cac40 di Parigi lo 0,4% mentre l’Ibex35 di Madrid e il Ftse100 di Londra cedono lo 0,1 per cento.
I mercati restano in attesa del raggiungimento di un nuovo pacchetto di stimoli all’economia negli Stati Uniti mentre l’accelerazione dei contagi da Covid in Europa continua a minare il sentiment.
La Francia ha registrato infatti un nuovo record giornaliero di contagi e la Germania ha riportato il maggior numero di decessi da maggio. Nel frattempo il presidente Usa Donald Trump ha reso noto ieri di essersi completamente ripreso dal Covid-19 e di non essere un rischio di infezione per gli altri.
Il raggiungimento di un accordo riguardante il nuovo piano di aiuti negli Stati Uniti rappresenta il principale driver che guiderà gli acquisti degli operatori nelle prossime settimane mentre si avvicinano sempre di più le nuove elezioni. Dopo i segnali contrastanti della scorsa settimana, il consulente economico della Casa Bianca Larry Kudlow ha detto di attendersi un proseguimento dei negoziati.
La corsa alla Casa Bianca sembra inoltre al momento avere un esito scontato con la vittoria di Joe Biden e una probabile “blue wave” democratica che allontana l’ipotesi di una vittoria contestata.
Per quanto riguarda l’agenda macro odierna, quest’ultima, priva di particolari spunti per l’area euro e mUsa ha offerto indicazioni limitate all’economia giapponese che a settembre ha registrato l’indice PPI in calo dello 0,2% su base mensile (consensus +0,0%) e dello 0,8% su base annua (consensus -0,5%). Ad agosto, invece, gli ordinativi di macchinari al settore privato giapponese sono saliti lievemente su base mensile (+0,2%), superando le attese degli analisti (-1%) dopo il +6,3% di luglio.
Sul Forex, il biglietto verde guadagna terreno nei confronti dell’euro in area 1,1802 mentre arretra verso lo yen a 105,53.
Tra le materie prime, le quotazioni del greggio scendono on il Brent (-1,3%) a 42,27 dollari al barile e il Wti (-1,5%) a 39,98 dollari, dopo la fine dello sciopero che aveva colpito la produzione in Norvegia e mentre negli Usa hanno cominciato a ripristinare l’attività nel Golfo del Messico sospesa a causa dell’uragano Delta.
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano scende ancora allo 0,7% con il relativo spread verso il Bund tedesco a 124 punti base.
Tornando a Piazza Affari, Interpump corre in rialzo del 5,6%. Denaro anche su Nexi (+2%) e Campari (+1,7%). In coda Bper (-2,6%) e Saipem (-2,9%).