Mercati – Previsto avvio incerto, nuovo stop su vaccino Covid

Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta poco mosse, complici le notizie sulle interruzioni nello sviluppo dei vaccini contro il Covid-19.

Chiusura negativa ieri a Wall Street, con l’inizio della stagione delle trimestrali e in assenza di segnali su un rapido superamento dello stallo per approvare nuovi stimoli fiscali. Lo S&P 500 ha perso lo 0,6%, il Dow Jones lo 0,5% e il Nasdaq lo 0,1%.

Tra i mercati asiatici stamane Tokyo ha terminato in positivo dello 0,1%, mentre Hong Kong oscilla sulla parità dopo essere rimasta chiusa ieri per il passaggio in un tifone. Shanghai cede lo 0,6%, nel giorno in cui il presidente cinese Xi Jinping ha parlato a Shenzhen ribadendo il piano della Cina di aprire l’economia per concentrarsi sia sulla riforma del mercato dei capitali che sulla tecnologia.

Dopo il caso AstraZeneca a settembre e la frenata di Johnson & Johnson, arriva anche la frenata dell’americana Eli Lilly sullo sviluppo di un possibile vaccino contro il virus. Secondo fonti di stampa, la Food and Drug Administration ha riscontrato problemi di controllo sulla qualità in uno stabilimento della società che sta aumentando la produzione di uno dei due farmaci Covid-19 pubblicizzati da Trump come “cura”.

Il tutto mentre la pandemia sta nuovamente accelerando in Europa con diversi paesi che stanno reintroducendo misure restrittive, mentre i contagi crescono al ritmo più rapido da aprile in Germania e la Francia ha registrato un incremento delle terapie intensive.

Intanto, negli Stati Uniti si allontana la prospettiva dell’arrivo di un nuovo pacchetto di aiuti all’economia prima delle elezioni presidenziali di novembre. La speaker alla Camera Usa Nancy Pelosi ha chiesto all’amministrazione Trump di aumentare la propria offerta, mentre il leader repubblicano al Senato Mitch McConnel ha insistito su un piano più ridotto, prontamente respinto.

Entra nel vivo, inoltre, la stagione delle trimestrali a stelle e strisce che oggi vedrà la diffusione dei risultati di Wells Fargo, Bank of America e Goldman Sachs, mentre domani sarà il turno di Morgan Stanley.