L’incubatore di startup ha chiuso il primo semestre con 70 partecipazioni all’attivo e risultati soddisfacenti, garantendo supporto ai clienti e alle aziende partecipate anche durante i momenti più critici dell’emergenza sanitaria. Superata questa fase, Digital Magics è pronta a proseguire la crescita, sfruttando l’evoluzione positiva di un mercato, quello delle startup e del venture capital, che sta beneficiando di una maggiore consapevolezza e concretezza, grazie anche al supporto delle istituzioni governative sui temi dell’innovazione e del digitale. Il tutto, continuando a generare per la società e quindi per gli investitori un ritorno al momento dell’exit dalle società in portafoglio, come recentemente accaduto con la cessione della partecipazione in Moneymour che ha comportato un IRR superiore al 100%.
L’attività e il business model
Digital Magics è un incubatore di startup e Pmi innovative quotato sul mercato Aim gestito da Borsa Italiana. Ad oggi conta 70 partecipazioni attive e opera attraverso 9 sedi territoriali, di cui 8 in tutta Italia e una a Londra in accordo con iStarter. “Questo ci rende un unicum sul mercato, grazie anche ai nostri soci e partner come Tamburi Investment Partner, Innogest e Gruppo Pegaso”, spiega l’Ad Marco Gay.
Digital Magics è costantemente impegnata in una meticolosa attività di scouting nel mondo delle startup e ad oggi analizza circa 1.500 dossier all’anno, investendo in 10/15 startup. “Il nostro portafoglio si concentra per il 67% sui primi tre mercati europei degli investimenti venture capital”, afferma l’Ad. Dal 2016 ad oggi la Società ha inoltre organizzato e avviato oltre 50 programmi di Open Innovation in partnership con importanti aziende italiane.
“Il nostro modello unico pone al centro la startup e si articola in una serie di attività che comprendono lo scouting, l’Open Innovation, lo sviluppo di competenze, formazione, programmi di accelerazione e la nostra capacità di accompagnare le aziende fino alla quotazione in Borsa, anche grazie ai nostri partners”.
Risultati solidi nel primo semestre 2020
Il portafoglio al 30 giugno 2020 comprende 70 partecipazioni attive, delle quali 28 Startup Innovative e 19 PMI Innovative, che nel periodo hanno ottenuto investimenti complessivi per circa 3 milioni di cui 1,03 milioni da Digital Magics. Nei sei mesi sono stati realizzati 4 nuovi investimenti e 2 write-off.
Inoltre, nel semestre l’incubatore ha concluso una exit importante, cedendo la partecipazione in Moneymour al gruppo Klarna dopo meno di 24 mesi dalla costituzione, con un ritorno dell’investimento pari a tre volte il capitale investito e un IRR superiore al 100%.
“Le partecipazioni continuano nel loro percorso di crescita caratteristica, anche grazie ad un mercato che sta rispondendo in maniera efficace alla necessità di digitalizzazione”, afferma Gay. Nonostante le complessità derivanti dal lockdown per la pandemia COVID-19, “abbiamo 10 programmi di Open Innovation attivi, in cui l’ecosistema delle startup lavora con l’industria tradizionale, sia essa piccola, media o grande”.
Dal punto di vista degli indicatori economico-patrimoniali, al 30 giugno 2020 Digital Magics ha riportato un Ebitda positivo per 200 mila euro (era negativo per 0,2 milioni nel primo semestre 2019) e un giro d’affari in linea con l’anno precedente (circa 1,3 milioni), con un incremento del 15% dei ricavi da consulenza alle società in portafoglio. La posizione finanziaria netta è pari a 2 milioni, con disponibilità liquide per 2,9 milioni. “Questi risultati ci permettono di affrontare il prosieguo del 2020 con una forte convinzione di riuscire a determinare una solida crescita e una sostenibilità della nostra azienda”, dichiara l’Ad.
La gestione dell’emergenza Covid-19 e del lockdown
“I risultati della semestrale sono in linea con le nostre attese, tenuto conto anche della situazione congiunturale che stiamo attraversando a causa della pandemia Covid-19”, specifica Gay. “L’attività di Digital Magics non si è interrotta neppure durante il periodo di lockdown, permettendoci di continuare a seguire sia i clienti lato Open Innovation, portando avanti progetti di innovazione e sviluppo digitale, sia le nostre partecipazioni, affiancandole e sostenendole in questo momento di difficoltà”.
Tirando le somme dei primi sei mesi dell’anno, “possiamo ritenerci soddisfatti del lavoro svolto perché è una traiettoria che ci permetterà di continuare con successo anche nel secondo semestre”.
La pandemia Covid-19 ha senz’altro condizionato il business dell’incubatore ma, afferma l’Ad, “abbiamo potuto gestire fin da subito l’emergenza entrando in smart working e proseguendo l’attività, grazie anche alla grande capacità di reazione dimostrata dalla maggior parte delle startup in portafoglio”.
Certamente, precisa Gay, “non abbiamo interrotto la nostra volontà di investire e di fare scouting ma, anzi, abbiamo saputo affrontare questo periodo e cogliere alcune opportunità che si sono presentate, soprattutto nella parte di sviluppo. Sicuramente c’è stato un rallentamento ma l’abbiamo superato grazie agli sforzi degli ultimi mesi”.
Un mercato in crescita grazie ad una maggiore consapevolezza
“Il mercato delle startup italiane sta vivendo un momento importante, un momento di cambiamento, che definirei di consapevolezza”, dichiara Gay. Finalmente “c’è una grande concretezza nel mercato, anche grazie al Fondo Nazionale Innovazione che ha posto una maggiore attenzione sull’ecosistema del digitale”.
Ricordiamo che il FNI ha una dotazione finanziaria di partenza, prevista nella Legge di Bilancio 2019, di circa 1 miliardo di euro ed è gestito dalla Cassa Depositi e Prestiti. Opera attraverso lo strumento del Venture Capital, ovvero investimenti diretti e indiretti in minoranze qualificate nel capitale di imprese innovative con Fondi generalisti, verticali o Fondi di Fondi, a supporto di startup, scaleup e PMI innovative.
“Prevediamo un’evoluzione positiva del mercato, anche perché negli ultimi mesi, a causa della pandemia, il digitale è entrato in maniera prepotente nella vite di cittadini e imprese. Questo chiaramente ha dato un’apertura sostanziale e un’attenzione rinnovata a tutto l’ecosistema dell’innovazione, di cui le startup sono un cardine fondamentale”.
“Grazie alle startup, alla capacità di fare innovazione, all’Open Innovation e grazie anche a player come noi che primi stiamo spingendo in questa direzione, l’Italia dispone di una base di partenza sulla quale costruire aziende in grado di conquistare mercati nazionali e internazionali, come molte stanno già facendo”.
La trasformazione da idee ad aziende di successo, con ritorno per gli investitori
“La nostra azienda investe sui talenti, più o meno giovani, che hanno la capacità di inventare o reinventare un mercato e la concretizzano nella realizzazione di un’impresa”, afferma Gay. “Questa impresa produce un prototipo, che grazie anche al nostro aiuto diventa un prodotto e trova sbocco sul mercato B2B o B2C. La vicinanza ai settori industriali più maturi, attraverso l’Open Innovation, garantisce poi un percorso di sviluppo e porta ad una crescita del settore”.
L’attività di Digital Magics “consiste nel far crescere queste aziende per assicurare un ritorno ai nostri investitori nel momento in cui compiamo l’exit”, rimarca l’Ad. “Il nostro portafoglio sta crescendo nelle direttrici principali del venture capital europeo e sta portando buoni risultati, con fatturati aggregati delle startup in aumento ed Ebitda che migliorano. Questo ci dà consapevolezza di restituire ai nostri investitori la capacità di osservare un reale ritorno sugli investimenti. Digital Magics è quindi capace di prendere idee e talenti, costruirli e aiutarli a crescere per far sì che diventino aziende di successo, player nazionali e internazionali”.
Questo, conclude Gay, “è il nostro lavoro e garantiamo una media di due exit all’anno, l’ultima proprio nel primo semestre con Moneymour, che permettono di garantire la crescita sul mercato di Digital Magics per chi ha creduto, crede e continua a credere nell’attività della nostra azienda”.