Mercati – Si intensificano i timori legati alla pandemia, Milano chiude a -2,8% con gli eurolistini

Finale in rosso per le borse europee mentre Wall Street ha parzialmente ridotto le perdite rispetto all’apertura. A Piazza Affari il Ftse Mib termina in calo del 2,8% a 19.065 punti, sottotono come il Dax di Francoforte (-2,5%), il Ftse 100 di Londra (-1,7%), il Cac 40 di Parigi (-2,1%) e l’bex 35 di Madrid (-1,5%). Oltreoceano scambiano sotto la parità Dow Jones (-0,4%), S&P500 (-0,6%) e Nasdaq (-0,9%).

Nel Vecchio Continente preoccupa soprattutto l’accelerazione dei contagi che sta interessando diversi Paesi, tra cui Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia, costringendo le autorità a reintrodurre parziali limitazioni per contenere il virus.

L’evoluzione della pandemia è tra i temi sul tavolo del Consiglio europeo in programma tra oggi e domani, insieme al Recovery Fund da 750 miliardi e la Brexit. Oggi scade il termine indicato dal premier britannico Boris Johnson per i negoziati relativi alle condizioni commerciali fra UE e UK, ma al momento non si registrano progressi significativi.

Christine Lagarde, presidente della Bce, è intervenuta dal meeting dell’International Monetary and Financial Committee, dichiarando che “dopo il crollo dell’output registrato nel primo semestre, gli indicatori economici puntano a un forte rimbalzo delle attività nel terzo trimestre del 2020”, anche se pesa l’incertezza legata alla pandemia.

Negli Usa, il Segretario al Tesoro Steven Mnuchin ha ammesso che sarà difficile trovare un accordo sul nuovo piano di aiuti all’economia prima delle elezioni presidenziali di novembre, mentre prosegue la stagione delle trimestrali con i conti di Morgan Stanley sotto i riflettori.

Dall’agenda macro sono giunti i dati settimanali statunitensi sulle richieste di sussidi di disoccupazione, in aumento di 898 mila unità contro le 825 mila del consensus e le 845 mila della rilevazione precedente.

In calo anche l’indice Empire State Manufacturing di ottobre dello stato di New York (da 17 a 10,5 punti), mentre fiducia commerciale dei produttori del distretto di Philadelphia è balzata a 32,3 punti dai 15 punti di settembre. L’inflazione cinese ha registrato a settembre un rallentamento all’1,7% annuo mentre ad agosto gli ordinativi industriali in Italia sono rimbalzati del 15,1% mensile. In

Sul Forex l’euro/dollaro scende in area 1,17 mentre il cambio tra biglietto verde e yen è poco mosso a 105,3.

Tra le materie restano in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-1,7%) a 42,6 dollari e il Wti (-1,7%) a 40,3 dollari, nonostante il calo oltre le attese delle scorte americane emerso dai dati settimanali dell’Energy Information Administration.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia di 7 punti base a 131 bp, con il rendimento del decennale italiano in risalita allo 0,69% mentre il flight-to-quality spinge il rendimento del titolo di Stato tedesco in negativo di 62 centesimi.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap resistono Ferrari (+0,5%) e Banco Bpm (flat) mentre le vendite investono soprattutto industriali, finanziari e petroliferi, con Tenaris (-5%) e Poste Italiane (-5%) fra le più penalizzate.