Seconda giornata di discesa consecutiva sui mercati americani che scontano sia il mancato accordo sull’approvazione bipartisan del pacchetto di aiuti fiscali che la debolezza del settore finanziario che ha già comunicato le trimestrali delle maggiori banche del Paese, quasi tutte assai deludenti.
Ieri è stato il turno di Goldman Sachs che ha impressionato positivamente, mentre i risultati di Bank of America e Wells Fargo hanno affossato i rispettivi titoli del 5,3% e del 6%, tra i peggiori di tutto l’indice S&P500.
Quest’ultimo ha chiuso con una perdita dello 0,7%, mentre sia il Dow Jones che il Russell 2000 hanno ceduto lo 0,6%. Leggermente più marcata, invece, la discesa del Nasdaq (-0,8%) che è stato in verde per la stragrande maggioranza della giornata cedendo poi improvvisamente nel finale.
Invariato il VIX che quota poco sopra i 26 punti.
Ad accelerare il movimento di ribasso hanno contribuito anche le notizie negative sulla diffusione del Covid in Europa.
Solo tre degli undici settori dello S&P500 hanno chiuso in verde: Industriali, energia e comunicazioni.
Seduta ancora in calo per i rendimenti obbligazionari con il Tbond che cede un punto base allo 0,71%.
Giornata negativa per i metalli preziosi che continuano l’alternarsi tra rimbalzi e cadute. Ieri il calo è stato più contenuto rispetto ai giorni precedenti nell’ordine di un punto percentuale sia per l’oro che per l’argento.
Sui mercati valutari il dollaro rimane invariato nei confronti della moneta unica a 1,175 ma stabilisce un nuovo massimo assoluto rispetto alla lira turca (7,95) sfiorando quota otto, in virtù della tensione per la guerra tra gli stati caucasici, sostenuta anche dalle mire espansionistiche di Erdogan.

























