Mps – Titolo ancora sotto pressione (-4,2%)

Mps ancora sotto pressione a Piazza Affari. Intorno alle 10:50 il titolo lascia sul terreno il 4,2% a 1,18 euro, facendo peggio dell’indice di settore (-3%). L’andamento odierno risente anche dei timori su un possibile lockdown legato alla risalita dei contagi in Italia.

Le vendite sul titolo erano tornate ieri, dopo le indiscrezioni riportate da MF secondo cui il Governo potrebbe richiedere alla Commissione Europea di prorogare al 2023 l’uscita del Tesoro dal capitale di Mps, fissata al 2021 in base agli accordi attuali.

Una tale richiesta sarebbe legata all’attuale scenario macroeconomico profondamente incerto a causa della pandemia e dalla significativa minusvalenza in capo al Mef, primo azionista della banca senese con il 68,2% del capitale.

Sul titolo sono tornate nuovamente le vendite. Intorno alle 10:00 il titolo cede il 4,6% a 1,24 euro, dopo il rimbalzo (+8,1%) messo a segno ieri, che alcuni operatori di mercato hanno attribuito ai rumor, poi confermati, relativi alla designazione di Pier Carlo Padoan come futuro presidente di UniCredit, che potrebbe favorire in prospettiva una potenziale fusione con Mps.

Padoan, in quanto ex ministro dell’Economia, conosce molto bene le dinamiche legate a Mps e ha avuto interlocuzione con le autorità europee nell’ottica della privatizzazione.

Il tutto dopo il tentativo di rimbalzo (+8,1%) di due giorni fa, che alcuni operatori di mercato hanno attribuito ai rumor, poi confermati, relativi alla designazione di Pier Carlo Padoan come futuro presidente di UniCredit, che potrebbe favorire in prospettiva una potenziale fusione con Mps.

Padoan, in quanto ex ministro dell’Economia, conosce molto bene le dinamiche legate a Mps e ha avuto interlocuzione con le autorità europee nell’ottica della privatizzazione.