Mercati – Europa ancora incerta, Milano intorno alla parità

Piazza Affari perde terreno rispetto all’apertura e intorno a mezzogiorno il Ftse Mib scambia poco mosso (+0,1%) in area 19.080 punti.

Parziale rimbalzo per il Cac 40 di Parigi (+1,1%), il Ftse 100 di Londra (+0,7%) e il Dax di Francoforte (+0,5%) dopo le vendite di ieri mentre l’Ibex 35 di Madrid cede lo 0,3%. Sostanzialmente invariati i futures su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, che preannunciano un avvio cauto a Wall Street.

Il sentiment continua ad essere condizionato dall’accelerazione dei contagi e dai timori di nuovi lockdown, mentre negli Usa permane l’incertezza sul nuovo pacchetto di stimoli all’economia, dopo la nuova apertura di Trump ad un accordo prima delle elezioni presidenziali.

Focus anche sulla Brexit e sul premier britannico Boris Johnson, con le trattative fra UK e UE che rischiano di saltare. Oggi, inoltre, si conclude il Consiglio europeo a Bruxelles, da cui si attendono anche novità sul Recovery Fund da 750 miliardi.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati finali di settembre sui prezzi al consumo dell’eurozona, in calo dello 0,3% annuo dopo il -0,2% di agosto. In Italia, il Cpi armonizzato ha registrato una contrazione dell’1%. Nel pomeriggio sono attesi invece i numeri sulle vendite al dettaglio e la produzione industriale degli Usa di settembre.

Sul Forex l’euro/dollaro è poco mosso a 1,171 mentre il cambio tra biglietto verde e yen arretra lievemente a 105,2.

Tra le materie prime perdono terreno le quotazioni del greggio con il Brent (-1,5%) a 42,5 dollari e il Wti (-1,4%) a 40,4 dollari, appesantite dai timori di nuovi lockdown, nonostante il calo delle scorte americane evidenziato ieri dati settimanali dell’Energy Information Administration.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta poco mosso a 131 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,68%.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano Moncler (+3,2%) in scia alle indicazioni di LVMH sul terzo trimestre, oltre a Diasorin (+2,8%) e Ferrari (+2,3%). Vendite invece sui bancari, in particolare Unicredit (-2,2%), Intesa (-1,5%) e Mediobanca (-1,4%).