Oggi, a margine della presentazione del bilancio 2019-20, la società rende noti i dati previsionali dei prossimi esercizi 2020-21 e 2021-22, alla luce del mercato dell’acciaio che sarà sempre più influenzato dall’applicazione delle nuove tecnologie dirette alla produzione di Green Steel con basso rilascio di CO2.
Per l’esercizio corrente, sulla base dell’attuale portafoglio ordini e dalle trattative in corso, il fatturato del gruppo dovrebbe esprimersi in un intervallo compreso tra 2.900-3.100 milioni, di cui 2.150-2.300 milioni riferiti alla divisione Plantmaking e 750/800 milioni alla business unit Steelmaking.
L’Ebitda è atteso pari a 210–220 milioni, con un contributo del 64% da parte dell’unità Plantmaking e del 36% dal comparto Steelmaking.
Il backlog previsto oscilla tra 3.100-3.300 milioni, mentre la posizione finanziaria netta stimata è attesa positiva per 800–850 milioni.
Per il successivo esercizio 2021/2022, il gruppo Danieli prevede di conseguire un fatturato di 3.100-3.300 milioni, generato per 2.150-2.250 milioni dalla divisione Plantmaking e per 950-1.050 milioni dal comparto Steelmaking.
L’Ebitda è stimato a 240-260 milioni, di cui circa il 58% riveniente da Plantmaking e il restante 42% dall’unità Steelmaking.
Il portafoglio ordini, infine, dovrebbe essere compreso tra i 3.150 e 3.400 milioni e la liquidità netta dovrebbe attestarsi tra 850 e 900 milioni.