Mercati Asiatici – Seduta sottotono per Cina e Giappone

Giornata sottotono per le principali piazze asiatiche dopo la seduta incolore di Wall Street, con il focus degli operatori che resta sul possibile raggiungimento di un accordo su un pacchetto di stimoli fiscali per sostenere l’economia americana prima delle elezioni del 3 novembre.

Lo Speaker della Camera Nancy Pelosi ha fatto sapere che qualche progresso c’è stato nel corso dei colloqui con il Segretario al Tesoro Steven Mnuchin, ma per ora la situazione resta in fase di stallo. Il Presidente Donald Trump avrebbe fatto sapere di essere disposto ad accettare una grande proposta di legge.

Secondo rumor, inoltre, un funzionario dei servizi segreti americani ha spiegato che la Russia e l’Iran hanno ha tentato di interferire nelle elezioni presidenziali prossimo mese.

La Cina troverà un equilibrio tra la stabilizzazione della crescita economica e la prevenzione dei rischi, anche se al debito è stato permesso di crescere temporaneamente quest’anno per sostenere l’economia colpita dal coronavirus, ha spiegato il Governatore della banca centrale Yi Gang.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,1854 mentre il dollaro/yen si muove in area 104,64. Lo yen è salito ai massimi da un mese sul dollaro, impattando sulle azioni delle aziende giapponese che esportano auto e beni di consumo.

Tra le materie prime in lieve discesa le quotazioni del greggio, con il Brent a 41,66 dollari al barile (-0,2%) e il Wti a 39,99 dollari al barile (-0,3%). Oro in calo a 1.917 dollari l’oncia (-0,6%).

Tornando ai listini asiatici, Shanghai e Shenzhen cedono entrambe lo 0,5%. Tiene la parità Hong Kong.

In Giappone, il Nikkei e Topix segnano rispettivamente un calo dello 0,6% e dello 0,9 per cento.

Il tutto dopo che a Wall Street il Nasdaq ha chiuso a -0,3%, lo S&P500 a -0,2% e il Dow Jones a -0,3%.