Oggi 23 ottobre termina l’aumento di capitale da 802,2 milioni di Bper destinato a finanziare l’acquisizione dei 532 sportelli da Intesa Sanpaolo nell’ambito dell’Opas su Ubi, il cui closing è atteso per la prima parte del 2021.
L’operazione, lanciata lo scorso 5 ottobre, permetterà alla banca modenese di fare un significativa salto dimensionale.
Intanto a Piazza Affari tornano gli acquisti sul titolo, che nell’ultimo periodo ha alternato fasi di rialzo e di ribasso, attribuibili a motivazioni tecniche secondo gli operatori di mercato. Intorno alle 09:30 le azioni guadagnano l’1,9% a 1,21 euro, mentre l’indice di settore sale dell’1,3 per cento.
L’aumento prevede l’emissione di massime 891.398.064 azioni ordinarie, da offrire in opzione agli azionisti e ai titolari delle obbligazioni convertibili (di valore nominale unitario pari a 250 mila euro) rivenienti dal prestito obbligazionario convertibile AT1 emesso in data 25 luglio 2019 nel rapporto di 8 nuove azioni ogni 5 diritti di opzione posseduti al prezzo di sottoscrizione di 0,90 per ciascuna nuova azione, da imputarsi quanto a 0,60 euro a capitale sociale e quanto a 0,30 euro a sovrapprezzo.
In particolare, per ciascuna azione della società in circolazione sarà accreditato un diritto di opzione e per ciascuna obbligazione convertibile saranno accreditati 59.523 diritti di opzione.
Secondo quanto riporta MF, le adesioni sarebbero superiori al 90%, includendo anche Unipol (socio con il 19,68% del capitale) e Fondazione di Sardegna (azionista con il 10,22%) per le quote di rispettiva competenza.
L’operazione è comunque garantita dal consorzio composto da Mediobanca (Sole Global Coordinator e Joint Bookrunner), Bank of America e Citigroup (Co-Global Coordinator e Joint Bookrunner), JP Morgan (Senior Joint Bookrunner), e Santander, Barclays, Bnp Paribas, Credit Agricole, Equita, Intermonte, Mainfirst e Mps Capital Services (Joint Bookrunner).