Mps – Diritto di recesso esercitato per l’1,36% del capitale

Lo scorso 20 ottobre è scaduto il termine per l’esercizio del diritto di recesso spettante agli azionisti di Mps che non abbiano concorso alla delibera di approvazione della scissione parziale non proporzionale in favore di AMCO con attribuzione di opzione asimmetrica agli azionisti di Mps diversi dal Mef, approvata dall’assemblea in data 4 ottobre 2020.

Nella stessa data è scaduto anche il termine per l’esercizio del diritto spettante agli azionisti di Mps che non abbiano concorso a suddetta delibera a far acquistare le proprie azioni ordinarie (diritto di vendita).

Sulla base delle dichiarazioni pervenute alla banca, risulta che il diritto di recesso è stato validamente esercitato per complessive 15.481.959 azioni ordinarie rappresentative dell’1,36% del capitale.

Sulla base delle dichiarazioni pervenute alla banca, risulta che il diritto di vendita è stato validamente esercitato per complessive 8.883.843 azioni ordinarie, rappresentative dello 0,78% del capitale.

Il valore unitario di liquidazione delle azioni ordinarie oggetto del diritto di recesso o del diritto di vendita è pari a 1,339 per azione, facendo esclusivo riferimento alla media aritmetica dei prezzi di chiusura nei sei mesi precedenti la data di pubblicazione dell’avviso di convocazione dell’assemblea avvenuta in data 4 settembre 2020.

Pertanto, il controvalore complessivo di liquidazione delle azioni in relazione alle quali è stato esercitato il diritto di recesso è pari a 20,7 milioni, mentre il controvalore complessivo di liquidazione delle azioni in relazione alle quali è stato esercitato il diritto di vendita è pari a 11,9 milioni.

L’efficacia dell’esercizio del diritto di recesso e del diritto di vendita è subordinata al perfezionamento della scissione medesima e al verificarsi della rinuncia di talune condizioni sospensive, tra cui, la circostanza che, all’esito della procedura di offerta delle Azioni oggetto di recesso e delle azioni oggetto di vendita, il controvalore delle azioni non collocate presso azionisti o terzi non fosse superiore a complessivi 150 milioni.

Poiché l’ammontare complessivo del valore di liquidazione è inferiore a 150 milioni, la relativa condizione sospensiva risulta essersi verificata, ferma restando la pendenza delle altre condizioni di efficacia della scissione.

Oggi Mps depositerà, presso il Registro delle Imprese di Arezzo-Siena, l’offerta in opzione ai propri azionisti.

A partire da oggi 23 ottobre 2020 e fino al 21 novembre 2020, gli azionisti della banca potranno esercitare i diritti di opzione ad essi spettanti in misura proporzionale al numero di azioni ordinarie Mps di cui siano titolari e per le quali non sia stato esercitato il diritto di recesso o il diritto di vendita.

I soci, inoltre, potranno esercitare un diritto di prelazione sulle azioni ordinarie della banca senese eventualmente rimaste inoptate, a condizione che formulino una richiesta in tal senso contestualmente all’esercizio dei diritti di opzione.