Sogefi ha chiuso i primi nove mesi 2020 con ricavi in calo del 25,1% a 861 milioni (-21,9% a cambi costanti), evidenziando un progressivo recupero a partire da luglio dopo il crollo registrato nel primo semestre.
L’andamento dei ricavi a cambi costanti dei primi nove mesi è stato migliore del mercato in tutte le principali aree geografiche: -24,6% in Europa rispetto al -31,3% del mercato, -17,9% in NAFTA rispetto al -26,5%, +12,6% in Cina rispetto al -8,9%.
Per settore di attività, Filtrazione (-16,2% a cambi costanti) e Aria e Raffreddamento (-17,8% a cambi costanti) hanno registrato un andamento meno sfavorevole del mercato grazie, mentre l’impatto della crisi è stato maggiore per Sospensioni (-30,6% a cambi costanti), riflettendo la maggiore concentrazione dell’attività in Europa e in Sud America.
L’Ebitda è diminuito del 27,5% a 95 milioni con una marginalità all’11% (-40 punti base), mentre l’Ebit è passato in negativo per 3,2 milioni dal dato positivo di 37,4 milioni dei primi nove mesi 2019.
Il periodo si è chiuso con una perdita netta di 23,2 milioni, rispetto all’utile di 8,3 milioni al 30 settembre 2019.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 374,5 milioni dai 318,9 milioni al 31 dicembre 2019, dopo un free cash flow negativo per 42,8 milioni complice l’evoluzione del capitale circolante causato dalle particolari circostanze intervenute nel corso dell’anno.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, dopo un terzo trimestre 2020 migliore delle attese, per il quarto trimestre 2020, IHS prevede che la produzione mondiale potrebbe collocarsi al -2,7% rispetto al quarto trimestre 2019; l’anno 2020 chiuderebbe quindi con una flessione del mercato del 17,9% sull’intero esercizio.
In questo scenario incerto, Sogefi ha incorporato nelle proprie aspettative sul quarto trimestre una ipotesi di mercato intorno al -10%, a fronte della quale prevede di poter conseguire per l’intero esercizio un Ebit positivo, esclusi gli oneri per ristrutturazioni.