Mercati – Apertura in rosso, Ftse Mib a -2,3%

Apertura ancora in calo per le borse europee, in un mercato sempre appesantito dai timori legati al peggioramento della pandemia e al conseguente impatto sull’attività economica.

A Milano il Ftse Mib cede il 2,3% in area 18.230 punti. In rosso anche il Cac 40 di Parigi (-2,3%), il Dax di Francoforte (-2,1%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,8%) e il Ftse 100 di Londra (-1,4%).

Continua a preoccupare l’escalation dei contagi da Covid 19 in Europa, con i casi in Italia che hanno raggiunto un nuovo record e la Francia che ha registrato il maggior numero di morti da aprile.

Negli Stati Uniti, invece, i dati hanno mostrato che il numero di ricoveri nell’ultima settimana è cresciuto del 10% in 32 stati, mentre sembra ormai tramontata la possibilità di un accordo su nuovi aiuti fiscali prima delle elezioni presidenziali.

A tal proposito, cresce l’incertezza legata all’esito del voto il prossimo 3 novembre, con i sondaggi che danno il presidente in carica Donald Trump in rimonta sullo sfidante Joe Biden, alimentando la volatilità sui mercati sul rischio di un testa a testa.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro arretra a 1,177 e il dollaro/yen a 104,2, in attesa domani delle riunioni di Bce e BoJ e della lettura preliminare del Pil Usa del terzo trimestre 2020.

Tra le materie prime in forte calo le quotazioni del greggio con il Brent (-2,5%) a 40,6 dollari e il Wti (-3%) a 38,4 dollari, in scia all’aumento delle scorte Usa e nonostante l’interruzione della produzione nel Golfo del Messico a causa dell’uragano Zeta.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund risale a 136 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,73%, mentre il Mef collocherà in mattinata Bot semestrali per un ammontare di 6,5 miliardi.

Tornando a Piazza Affari, in rosso Eni (-3%) e Fca (-2,5%) in attesa dell’uscita oggi dei risultati trimestrali, mentre arretra Saipem (-2,5%) dopo aver diffuso i conti stamane prima dell’apertura. In calo in particolare anche Leonardo (-3,3%), Stm (-2,5%), Unicredit (-3%) e Tim (-2,7%).