Retelit – Protagonista della digitalizzazione con un’offerta unica nel panorama italiano

Lo scorso 7 ottobre Retelit ha preso parte alla Virtual Star Conference organizzata da Borsa Italiana, nel corso della quale gli investitori, in gran parte internazionali, hanno potuto approfondire il business dell’azienda e i recenti sviluppi del mercato di riferimento. Ricordiamo che Retelit è leader italiano nella costruzione di progetti tailor-made per la trasformazione digitale, con un’offerta di soluzioni integrate, dall’infrastruttura alla gestione del dato, dalla rete alle applicazioni, su piattaforme interamente gestite dal Gruppo per coprire l’intera catena del valore dei servizi ICT e della digitalizzazione.

 

Gli investitori confermano l’attenzione per Retelit e il settore di riferimento

“Abbiamo riscontrato un forte interesse e ricevuto feedback molto positivi, tanto da dover organizzare approfondimenti successivi con alcuni interlocutori”, afferma Marco Calzolari, Group Controller & Head of Business Development.

“L’impressione è che ci sia molto interesse sul nostro settore e su Retelit, probabilmente perché abbiamo un progetto innovativo e distintivo all’interno del panorama italiano delle TLC.

In Borsa, il titolo è stato protagonista di una cavalcata che lo ha portato dai minimi di 1,2 euro di metà marzo all’attuale quotazione in area 2,3 euro. Questo però non ha intaccato l’interesse degli investitori, secondo i quali evidentemente Retelit ha il potenziale per continuare a crescere.

“Abbiamo incontrato sia fondi che ci seguono da diverso tempo e hanno già investito, sia nuovi interlocutori interessati ad approcciarsi con la nostra Società”, spiega Calzolari. “Questo è un segnale di quanto Retelit resti appetibile e venga riconosciuta come un player da monitorare nel lungo periodo”.

 

Una realtà solida in un settore dalle elevate prospettive di crescita

“I principali temi di interesse alla Star Conference sono stati la conferma della nostra strategia e lo sviluppo prevedibile del mercato di riferimento”, afferma Calzolari.

“Ad oggi veniamo riconosciuti come un’azienda solida, in termini economico-patrimoniali, di portafoglio e di backlog. Operiamo in un mercato che, nonostante qualche rallentamento nel settore B2B, ha avuto un impatto relativamente limitato dalla pandemia e rappresenta un business fondamentale per le aziende anche in ottica futura”. A questo si somma la velocizzazione innescata dalla situazione attuale, in quanto “le imprese hanno capito che la digitalizzazione è fondamentale per restare sul mercato e in futuro serviranno necessariamente strumenti tecnologici, assistenza, network, data center, consulenza, ERP e software di ultima generazione per continuare a lavorare, costruendo un ambiente digitale fruibile in qualsiasi momento”. In questo scenario, Retelit si pone come uno dei player principali, in un settore che potrà beneficiare anche di contributi governativi come il Recovery Fund. “Uno degli indirizzi del governo sarà quello di finanziare la Digital Transformation delle aziende, gli investitori lo hanno capito e si aspettano un’accelerazione del settore”.

 

Forti aspettative dalla digitalizzazione in Italia

“Il sentiment rispetto al Paese Italia ci ha sorpresi in positivo, la sensazione è che ci si aspetti una forte spinta allo sviluppo tecnologico e noi siamo ben posizionati per approfittarne”, afferma Calzolari.

Questa attesa è dettata principalmente da due fattori. Innanzitutto, spiega il Group Controller, “parliamo di un settore come la Digital Transformation intorno al quale ci sono in generale grandi aspettative per il prossimo futuro. Non avere una crescita nel nostro comparto nei prossimi due o tre anni sarebbe strano, il vero tema è aggredire la crescita per fare meglio del mercato”.

A ciò si aggiunge il fatto che l’Italia sia molto arretrata rispetto agli altri Paesi nella digitalizzazione, pertanto sarà costretta ad investire per ridurre il gap, anche grazie ai finanziamenti del Recovery Fund. “Tutti si aspettano che l’Italia faccia quello che non ha fatto finora, accelerando la digitalizzazione per consentire alle proprie aziende di riprendersi e tornare competitive anche a livello internazionale”.

In base a quanto emerso dalla Star Conference, precisa il manager, “alcuni operatori, vista la qualità della gestione del business di Retelit si aspettano una crescita ancora più aggressiva rispetto a quanto ipotizzato nel business plan”, che prevede una forte espansione nel settore Enterprise & Government (+41% tra 2020 e 2024) e uno sviluppo più contenuto nel Wholesale (+6% nel periodo).

 

Procede secondo i piani l’integrazione di Gruppo PA e Brennercom

Con riferimento alla strategia di Retelit, gli investitori erano interessati anche a fare il punto sull’integrazione delle realtà acquisite nel 2020, Gruppo PA e Brennercom.

“Nonostante il rallentamento dettato dal lockdown, siamo dove ci aspettavamo di essere in questo momento”, spiega Calzolari. Per quanto riguarda Brennercom, “l’integrazione procede molto spedita, persino meglio di quanto pianificato, perché siamo società molto simili e abbiamo trovato fin da subito dei punti di contatto che ci hanno consentito di anticipare la tabella di marcia prevista”.

In relazione a Gruppo PA, “siamo sostanzialmente al punto in cui dovevamo essere, sebbene il lockdown abbia parzialmente frenato l’integrazione. Infatti, con una società di persone come Gruppo PA diventa importante vedersi e conoscersi per agevolare certi processi, ma abbiamo recuperato terreno velocemente e ora siamo in linea con i piani. Superata la prima fase di studio, di riorganizzazione, analisi e predisposizione dell’offerta commerciale, abbiamo cominciato a ricevere i primi ordini dai clienti per le offerte bundle e stiamo scaricando a terra il lavoro di questi ultimi mesi”.

 

Grandi opportunità di consolidamento in un mercato frammentato

“C’era molta attenzione da parte degli investitori sugli sviluppi futuri di crescita inorganica di Retelit. Molti operatori ritengono che il mercato italiano abbia ancora bisogno di essere consolidato e in effetti ci sono tantissimi player sia dal lato infrastrutturale sia dal lato dei servizi IT”, spiega Calzolari.

“Esistono diverse realtà regionali e addirittura cittadine nel settore delle tlc, dei network e data center ma anche tante medio/piccole società nel segmento delle soluzioni che tenderanno ad essere aggregate e noi siamo pronti a ricoprire un ruolo da protagonista nel consolidamento”.

Retelit rappresenta un unicum in Italia e una rarità anche a livello europeo, poiché fornisce in bundle servizi di connettività, data center, cloud ma anche software (in particolare ERP di Microsoft e SAP), soluzioni e assistenza dedicata. Il tutto con un focus sul segmento B2B e su un target di clientela medio-grande, con soluzioni tailor-made che ne distinguono l’offerta rispetto ai grossi player della consulenza.

“Riteniamo che il mercato tenderà ad una maggiore concentrazione e verrà sempre più controllato dai grandi colossi della tecnologia. Anche gli investitori sono giunti a questa sintesi e apprezzano la scelta di Retelit di affidarsi a grossi fornitori come SAP e Microsoft, che a lungo andare diverranno leader incontrastati”.

 

Il punto sulla rete unica

“Un altro tema caldo su cui si sono soffermati gli interlocutori è quello della rete unica”, prosegue il Group Controller. “Noi come tutte le realtà tlc stiamo valutando la situazione, ma è abbastanza complicato prevederne gli sviluppi”. In particolare, prosegue il manager, “gli investitori sono piuttosto scettici in merito al piano di integrazione delle reti fra Tim e Open Fiber così come viene presentato, con un modello verticalmente integrato sotto il controllo di Telecom. L’opinione comune è che laddove venga costituita una rete unica debba essere veramente unica e coinvolgere tutti gli operatori nazionali e locali.

Dal punto di vista di Retelit, “E’ importante sottolineare che le semplificazioni non sempre rendono bene da un punto di vista tecnico e questo è forse il caso, visto che è passata l’idea sui media che rete unica significhi Internet in tutte le case ad altissima velocità. Non potrà essere obbligatoriamente così, perché un investimento uniforme su tutto il territorio nazionale sarebbe difficilmente sostenibile e anche forse poco adatto alle esigenze del Paese, considerando che l’evoluzione della tecnologia è sempre un fattore che può modificare gli scenari e le differenti situazioni nelle varie aree. Quindi vediamo meglio investimenti mirati in particolari aree del Paese che al momento risultano indietro in termini infrastrutturali”.

 

Una governance più coesa per sostenere la strategia di lungo periodo

Per quanto riguarda le recenti evoluzioni nell’azionariato di Retelit, “l’impressione è che il mercato avverta una maggiore solidità e unità d’intenti, in grado di assicurare una continuità aziendale”.

Ricordiamo che il fondo Asterion ha sottoscritto tre contratti per acquistare, direttamente e indirettamente, una partecipazione complessiva pari al 24,10% del capitale sociale di Retelit, diventandone il primo azionista. In particolare, Asterion acquisterà il 13,86% in mano a Fiber 4.0, il 9,99% di Axxion e lo 0,24% di Frankfurter. Il closing dell’operazione è previsto per il 27 ottobre.

Il nuovo scenario vede Asterion oltre il 24%, Bousval al 14,37%, Athesia al 5,83% e un patto di sindacato fra i soci di Gruppo PA e vecchi azionisti sul 5,03% del capitale. Le azioni proprie sono pari al 2,55% mentre il flottante è pari al 48,38%.

“Il concetto di public company rimane anche se si sta formando un nocciolo piuttosto ampio che sostanzialmente controlla la maggioranza della Società e condivide una visione comune. Inoltre, si tratta di Soci industriali e continuativi, che garantiscono una continuità nel lungo periodo e questo è visto positivamente dagli investitori”.