Saipem ha chiuso i primi nove mesi 2020 con ricavi in calo del 20,3% a 5.380 milioni, per effetto del rallentamento dei progetti a causa della pandemia e dello slittamento di alcune attività concordato con i clienti.
L’Ebitda adjusted è diminuito del 41,4% a 491 milioni con un’incidenza sul fatturato al 9,1% (-420 basis point), mentre l’Ebit adjusted ha segnato un -92,4% a 34 milioni, con un margine sceso allo 0,6% (-600 basis point).
Il periodo si è chiuso con una perdita netta adjusted pari a 210 milioni rispetto all’utile di 91 milioni dei primi nove mesi 2019, con il peggioramento della gestione operativa in parte compensato dal significativo miglioramento del saldo della gestione delle partecipazioni e della gestione finanziaria, nonché dal minore risultato di terzi.
Il risultato netto registra una perdita di 1.016 milioni (utile di 44 milioni al 30 settembre 2019) e sconta rispetto al risultato netto adjusted svalutazioni di immobilizzazioni materiali della divisione Drilling Offshore per 590 milioni derivanti dal test di impairment, svalutazione di immobilizzazioni materiali e relativo circolante, nonché del diritto d’uso di un bene di terzi per 97 milioni, sopravvenienze passive per circa 20 milioni e oneri derivanti dall’emergenza sanitaria per 99 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 1.399 milioni (973 milioni escludendo l’impatto dell’IFRS 16) da 1.082 milioni al 31 dicembre 2019, dopo investimenti tecnici per 242 milioni e un free cash flow negativo per 320 milioni.
Nel corso dei primi nove mesi del 2020, Saipem ha acquisito nuovi ordini per un totale di 5.335 milioni di cui il 90% non legato al petrolio (13.943 milioni nei primi nove mesi del 2019). Il portafoglio ordini al 30 settembre 2020 ammonta a 21.038 milioni (5.095 milioni nell’Engineering & Construction Offshore, 13.866 milioni nell’Engineering & Construction Onshore, 484 milioni nel Drilling Offshore e 1.593 milioni nel Drilling Onshore), di cui 1.752 milioni da realizzarsi nel 2020.
Il portafoglio ordini comprensivo di società non consolidate al 30 settembre 2020 ammonta a 24.187 milioni (oltre il 70% della porzione E&C non legato al petrolio), di cui 2.061 milioni da realizzarsi nel 2020.
Come si legge nella nota, lo scenario di mercato permane caratterizzato da forte incertezza sulle prospettive economico/finanziarie a causa dell’epidemia Covid-19, ancora in corso su scala globale, e delle incertezze sulla domanda di petrolio e gas e dei relativi servizi.
Saipem ha comunque confermato la previsione per il secondo semestre di volumi di ricavi ed Ebitda adjusted sostanzialmente in linea con il primo semestre. In tale contesto, sono confermate inoltre le iniziative di efficienza sui costi di struttura ed operativi, mentre la riprogrammazione di investimenti tecnici consentirà il contenimento della relativa spesa sotto i 400 milioni.
In una prospettiva di più lungo termine, il gruppo ritiene che il portafoglio ordini rafforzato e diversificato assicuri un buon livello di visibilità oltre l’anno in corso.