Mediobanca prosegue nel segno della continuità. Il tutto dopo che nell’assemblea di ieri la lista presentata dal cda uscente ha ricevuto il voto favorevole del 67,6% delle azioni rappresentate, pari al 44,2% del capitale sociale, confermando di fatto la strategia portata avanti dal Ceo Alberto Nagel, dal presidente Renato Pagliaro e dal Dg Saverio Vinci.
Dalla lista presentata dal board precedente sono stati tratti 13 consigliere su 15, mentre gli altri due consiglieri provengono dalla lista presentata da Assogestioni, votata dal 29,2% delle azioni rappresentate, pari al 19,1% del capitale.
La lista di Assogestioni ha ottenuto il voto di Leonardo Del Vecchio, che attraverso Delfin è il primo azionista della banca con il 10,162% del capitale. L’imprenditore ha confermato quindi la natura finanziaria del proprio investimento, senza l’intenzione di influire sulla governance e sulla gestione, come dichiarato alla BCE per ottenere il via libera a salire in prossimità del 20 per cento.
Dalla lista presentata dal fondo attivista Bluebell, insieme al fondo Novator, non sono stati eletti candidati. “Certamente siamo disappointed per la mancata nomina dei consiglieri che abbiamo proposto, ma il risultato vero di questa assemblea non è tanto che Delfin abbia votato per Assogestioni piuttosto che per noi, ma che per la prima volta nella storia di Mediobanca il principale azionista ha votato contro la lista di maggioranza e contro l’attuale management”, ha dichiarato alla stampa Giuseppe Bivona, partner di Bluebell.
Tornando al 44,2% del capitale che si è espresso a favore della lista presentata dal cda, più della metà dei voti è arrivata dai fondi, a cui si aggiungono il 12,6% del patto di sindacato, il 5,6% del gruppo Bollorè e l’1,96% Unipol.