Mercati asiatici – In flessione dopo le forti vendite in Europa e USA, resistono Shanghai e Shenzhen

Piazze asiatiche in moderato calo in scia alle vendite che hanno colpito Wall Street e le borse del Vecchio Continente, appesantite dalla diffusione della pandemia e dall’imposizione di parziali lockdown che rischiano di frenare la ripresa economica.

Negli Stati Uniti si allontanano sempre più le prospettive di raggiungere un accordo su un nuovo pacchetto di stimoli fiscali prima delle elezioni del 3 novembre, contribuendo ad alimentare l’incertezza, a cui si aggiungono i dubbi sull’esito delle presidenziali stesse.

In Europa, il presidente francese ha annunciato misure severe per rallentare la diffusione del virus e i Lander tedeschi hanno accettato di imporre un blocco parziale di quattro settimane.

In Asia, invece, alcuni paesi sembrano tenere sotto controllo la pandemia, mentre i casi aumentano in altri. L’India è sulla buona strada per superare gli 8 milioni di casi confermati di COVID-19, Indonesia e Filippine stanno lottando per tenere sotto controllo i focolai e in Giappone vengono segnalati nuovi cluster.

Rimanendo in Giappone, nella riunione di ieri la BoJ ha mantenuto invariata la sua politica monetaria ultra-accomodante. Ha abbassato però le sue prospettive per l’economia, affermando che mentre le condizioni alla fine miglioreranno, “i rischi sia per l’attività economica che per i prezzi sono inclinati al ribasso, principalmente a causa del COVID-19”.

Sul fronte macro, a settembre le vendite al dettaglio in Giappone hanno evidenziano un crollo su base annua dell’8,7%, più marcato delle stime degli analisti (-7,6%), dopo il -1,9% di agosto.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,1755 mentre il dollaro/yen si muove in area 104,37. Tra le materie prime frazionali rialzi per le quotazioni del greggio, con il Brent a 39,73 dollari al barile (+0,2%) e il Wti a 37,55 dollari al barile (+0,4%), e dell’oro a 1.882 dollari l’oncia (+0,2%).

Tornando ai listini asiatici, in controtendenza le borse cinesi con Shanghai che guadagna lo 0,4% e Shenzhen lo 0,8%. Hong Kong in calo dello 0,4%.

In Giappone, il Nikkei e il Topix cedono rispettivamente lo 0,4% e lo 0,1%. Fanno peggio Australia (-1,6%) e Taiwan (-1%).

Il tutto dopo che a Wall Street tutti e quattro i principali listini hanno chiuso sui minimi intraday con il Nasdaq (-3,7%) che ha realizzato la peggiore performance giornaliera. Leggermente migliore la caduta dello S&P500 (-3,5%), del Dow Jones (-3,4%) e del Russell 2000 (-2,7%).