Nei primi nove mesi del 2020 Recordati ha realizzato ricavi consolidati pari a 1.093,8 milioni, in calo dello 0,6% su base annua (+1,1% a cambi costanti).
Una dinamica che riflette prevalentemente l’impatto della pandemia da Covid‐19 sui mercati di riferimento del gruppo e l’effetto della svalutazione delle principali valute rispetto all’euro.
L’Ebitda, al netto di costi non ricorrenti per 5,2 milioni relativi all’emergenza epidemiologica da Covid‐19, si è attestato a 438,8 milioni, in crescita del 7,1%, con un’incidenza sui ricavi del 40,1% rispetto a 37,2% nei primi nove mesi del 2019.
L’Ebit è stato pari a 364 milioni, in aumento del 3%, con il relativo margine al 33,3% (32,1% nei 9 mesi 2019), nonostante ammortamenti e svalutazioni saliti del 33,2 per cento.
Gli oneri finanziari netti sono invece scesi del 30 per cento.
Il periodo in esame si è chiuso con un utile netto di 274,1 milioni, in crescita dell’8,1%, mentre su base adjusted l’ultima riga di conto economico ha registrato un valore positivo di 317,5 milioni (+12,3%).
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si è fissato a 845,9 milioni, in calo di 56,8 milioni rispetto a fine 2019.
Il CdA ha deliberato la distribuzione ai soci di un acconto sul dividendo relativo all’esercizio 2020 pari a 0,50 euro per azione. Acconto che sarà pagato a decorrere dal prossimo 25 novembre, con stacco cedola il 23 novembre.
Andrea Recordati, AD di Recordati, ha dichiarato, riguardo ai prossimi mesi, che “Il perdurare della pandemia continuerà ad impattare sulle vendite del Gruppo nel quarto trimestre con ricavi attesi per l’intero anno 2020 in leggera flessione rispetto al 2019, anche per effetto dell’andamento dei cambi. Grazie al contenimento delle spese e miglioramento dei margini ci si attende comunque un EBITDA e un utile netto rettificato in linea con le stime di piano comunicate a inizio anno.”