Ubs Group AG detiene una partecipazione aggregata pari al 6,381% del capitale di Banco Bpm.
Di suddetta partecipazione, lo 0,163% fa riferimento a diritti di voto, lo 0,421% a una quota potenziale, il 5,177% a una posizione lunga con data di scadenza tra il 6 aprile 2021 e il 4 agosto 2021, lo 0,495% a una posizione corta con scadenza entro il 15 dicembre 2022, e lo 0,125% a contratti “equity swap” con data di scadenza tra l’8 luglio 2021 ed il 24 gennaio 2025.
Lo si apprende dalle ultime rilevazioni Consob sulla partecipazioni rilevanti, secondo cui la comunicazione risale allo scorso 21 ottobre 2020.
Ubs Group AG, si legge nella dichiarazione di intenzioni pubblicata dalla Consob “agisce per conto della clientela” e “non ha intenzione di acquisire il controllo dell’emittente e non intende avere un influenza sulla gestione dell’azienda”.
“Le partecipazioni di Ubs Group AG in azioni e gli investimenti in strumenti finanziari che si riferiscono alle azioni della sono il risultato di attività per conto di diversi clienti. I futuri cambiamenti in questi le partecipazioni saranno determinate dalle decisioni di trading di tali clienti”, spiega la nota.
“Ubs Group AG non è parte di alcun accordo o patto parasociale relativo a questo emittente” e “non proporrà l’integrazione o la revoca degli organi amministrativi”, precisa il comunicato.
Sempre dalle rilevazioni Consob sulle partecipazioni rilevanti, si apprende che Giorgio Girondi è salito al 4,98% del capitale di Banco Bpm dal precedente 1,02% detenuto lo scorso 17 marzo. La comunicazione risale allo scorso 21 ottobre.
Secondo quanto riportato dalla stampa, Girondi ha rilevato le azioni nell’ottica di dare stabilità alla banca e non sono concordando gli acquisti con i vertici.
Il Messaggero riporta che Girondi sarebbe propenso a una potenziale fusione tra l’istituto di piazza Meda e Crédit Agricole Italia, al centro dei rumor in questi giorni, anche se al momento non c’è nulla di concreto.
Intorno alle 10:00 a Piazza Affari il titolo sale dello 0,2% a 1,52 euro, mentre l’indice di settore cede lo 0,3 per cento.