“L’investimento di Generali in Cattolica ha carattere finanziario e di lungo termine, con la volontà di garantire la stabilità e sostenerne la crescita e si pone nell’ambito della partnership strategica creatasi in virtù dell’accordo”.
Lo si legge nella dichiarazione di intenti pubblicata da Consob, dopo che Generali è entrata nel capitale di Cattolica con il 24,5% sottoscrivendo un aumento di capitale riservato da 300 milioni, superando quindi la soglia del 20 per cento.
Eventuali ulteriori incrementi della partecipazione da effettuarsi nei prossimi sei mesi “fermo restando il limite del 49,9% saranno valutati tempo per tempo sulla base, principalmente, del rendimento dell’investimento, delle condizioni di mercato e delle opportunità di acquisto”, riporta la dichiarazione.
“Generali non intende acquisire il controllo o, comunque, esercitare un’influenza dominante sulla gestione”, specifica la dichiarazione.
Lo scorso 7 ottobre, Generali ha ricevuto il provvedimento dell’IVASS avente ad oggetto l’autorizzazione all’acquisizione di una partecipazione qualificata nella misura minima del 24,4% del capitale, escluse le azioni proprie, che potrebbe essere incrementata fino ad un massimo del 49,9% del capitale.
Generali non è parte di ulteriori accordi o patti parasociali e non ha intenzione, nei prossimi sei mesi, di perfezionare accordi o patti parasociali inerenti Cattolica. Tre rappresentanti sono stati cooptati in cda in rappresentanza della compagnia triestina.
Generali non intende proporre l’integrazione e la revoca degli organi amministrativi e di controllo attualmente in carica. Non è pregiudica la facoltà di Generali di esercitare i propri diritti e prerogative in quanto socio, qualora venisse a conoscenza di fatti o circostanze che potrebbero giustificare una tale situazione.