Il gruppo Elica ha chiuso i primi nove mesi 2020 con ricavi consolidati pari a 308,9 milioni, in calo del 13,2% rispetto al pari periodo 2019 (-12,5% a parità di cambi).
Le attività del gruppo sono state impattate dagli effetti dell’emergenza pandemica che ha causato una riduzione della domanda globale, in particolare del segmento cappe stimata a -11%.
A livello di Business Unit, il segmento Cooking ha riportato un calo del fatturato del 14,6%, in particolare con una flessione del 9,8% sulle vendite a marchi propri e del -19,5% (-19% a cambi costanti) del canale OEM.
Tuttavia, nel terzo trimestre le vendite della divisione hanno segnato un’accelerazione grazie ad un rimbalzo della domanda e al back order accumulato durante il lockdown. Le vendite a marchi propri sono salite del 9,7% e i ricavi OEM del 4,6% (rispettivamente +12,6% e +6,6% a parità di cambi).
Il segmento Motori, che ha un’incidenza del 14% sul fatturato, nonostante i segnali di ripresa mostrati durante il terzo trimestre, ha registrato una diminuzione delle vendite nei nove mesi del 3,7% rispetto al pari periodo 2019.
A livello geografico, il mercato asiatico ha riportato ricavi in riduzione del 13,6%, mentre in area EMEA la variazione è stata del -7,1%, determinata in particolare dall’andamento del secondo trimestre. Il mercato americano ha mostrato un calo del 12,1%, registrando un peggioramento nel secondo trimestre e una successiva ripresa in Nord America nei mesi di giugno e luglio grazie agli incentivi fiscali. Il LATAM, invece, ha mantenuto un trend negativo.
Il mercato EMEA si è ripreso poi nel corso del terzo trimestre con un aumento del 9,2%, mentre quello americano è cresciuto del 14,3% a seguito della riapertura dell’impianto in Messico rimasto chiuso per due mesi.
L’Ebitda normalizzato si attesta a 25 milioni, in riduzione del 23,2% rispetto ai 32,6 milioni del pari periodo 2019, con un’incidenza sul fatturato che arretra da 9,2% a 8,1%.
L’Ebit normalizzato è pari a 7 milioni, in calo rispetto ai 13,9 milioni a fine settembre 2019, con una marginalità del 2,3% rispetto al 3,9%. Limitatamente al terzo trimestre, l’Ebitda e l’Ebit sono migliorati grazie al piano di contenimento dei costi, rispettivamente del 10,3% (+60 punti base rispetto al terzo trimestre 2019) e del 5,5% dal 4,3 per cento.
Il risultato netto normalizzato di pertinenza del gruppo evidenzia una perdita di 1,1 milioni, a fronte di un utile di 4,4 milioni nei primi nove mesi 2019.
Nel terzo trimestre, il dato, ha evidenziato un miglioramento a 2,9 milioni rispetto a 1,6 milioni del periodo luglio-settembre 2019 grazie ad una riduzione degli ammortamenti e degli oneri finanziari.
A fine settembre l’indebitamento finanziario netto è pari a 67,3 milioni (escludendo l’effetto IFRS 16 di debiti netti per 9,4 milioni), aumentato di 60,1 milioni rispetto a fine anno 2019.