Mps – Tornano le vendite sul titolo (-2%)

Tornano le vendite su Mps dopo la decisione del cda di aumentare gli accantonamenti a fronte delle controversie legali. Intorno alle 11:45 il titolo cede il 2% a 1,02 euro, mentre l’indice di settore viaggia appena sotto la parità (-0,1%).

Ieri il cda di Mps ha esaminato il dispositivo della sentenza del procedimento penale che ha visto la condanna degli ex vertici e, in attesa di poter disporre delle motivazioni, la banca ha comunque ritenuto opportuno cambiare la classificazione da “possibile” a “probabile” in merito ad una serie di controversie legali e richieste stragiudiziali. Un altro cda potrebbe tenersi a stretto giro di posta secondo alcune indiscrezioni.

La banca ha quindi deciso di aumentare gli accantonamenti a fronte di suddetta decisione, non fornendo però dettagli sull’importo. Secondo quanto riportato da Reuters, l’ammontare potrebbe superare i 400 milioni. Un quadro più chiaro lo si potrà avere in occasione delle trimestrale che sarà approva il prossimo 5 novembre.

Intanto alcun rumor di stampa fanno tornare in auge l’ipotesi di un aumento di capitale, con Bloomberg che ha riportato che la banca starebbe avendo colloqui preliminari con il Governo per un ammontare di 1,5 miliardi in tal senso.

Nel decreto di agosto l’esecutivo ha stanziato proprio 1,5 miliardi per sostenere la banca, (di cui il Tesoro è il primo azionista con il 68,2% del capitale), anche nell’ottica di una fusion.

Una parte di tali fondi dovrebbe essere utilizzata per la sottoscrizione, fino al 70% dell’ammontare, degli strumenti AT1 che Mps dovrà emettere per rafforzare i requisiti patrimoniale, rispettando una delle condizioni poste dalla BCE per dare l’ok alla scissione di 8,1 miliardi di crediti deteriorati.

Il Governo, anche alla luce della scissione, sta lavorando per cercare di rispettare la scadenza fissata nella primavera 2022 (quando sarà approvato il bilancio 2021) e uscire dal capitale della banca, come da accordi con le autorità europee. Il nome di UniCredit è stato spesso accostato a Mps nell’ottica di una potenziale fusione, ma il Ceo Jean Pierre Mustier ha ribadito di non essere interessato ad aggregazioni.

Tornando ai rischi legali, questi ultimi rappresentano un potenziale ostacolo per una fusione, come riportato da diversi quotidiani. L’ammontare è pari a 10 miliardi, di cui, sulla base di quanto riportato dalla relazione semestrale, 6,6 miliardi sono classificati come rischi probabili, 2,2 miliardi come rischi possibili e 1,4 miliardi come rischi remoti.