PharmaNutra (Aim) – “Un’efficiente attività di ricerca e sviluppo alla base del nostro successo”

“La ricerca e sviluppo rappresenta un tassello fondamentale nell’attività del Gruppo PharmaNutra, con un team sempre attento alle esigenze dei clienti che devono essere soddisfatte e al lavoro su principi/prodotti che diano sicuramente benefici ai pazienti e che siano veramente innovativi”, esordisce così Andrea Lacorte, presidente di PharmaNutra, in un’intervista rilasciata a Market Insight.

Andrea Lacorte, presidente di PharmaNutra

“Nell’attività denominata Discovery”, spiega Lacorte, “inventiamo ‘nuove formulazioni’ e sviluppiamo sistemi di somministrazione che ne possano aumentare l’efficacia, sempre impiegando principi autorizzati ufficialmente e nei dosaggi ammessi”.

“Nel caso, invece, dei dispositivi medici (applicazioni topiche), le ‘intuizioni’ del team di ricerca si trasformano in formulazioni sperimentali (prototipi), che sono poi sottoposti a un pre-screening”.

“Tale fase”, aggiunge Lacorte, “prevede l’uso di modelli di simulazione di applicazione o di digestione, consentendoci di individuare quale tra i tanti prototipi è il più efficace su modelli biologici non umani”.

“Tutto ciò ci permette di selezionare le formulazioni finali più promettenti e di procedere con la notifica e le prove di validazione sul campo”.

“L’attività di ricerca e sviluppo, su cui investiamo 1,5 milioni all’anno, è svolta da un team di 8 persone da me guidate insieme al Chief Scientific Officer Germano Tarantino, e ha consentito al nostro Gruppo di disporre di un corredo di brevetti, pubblicazioni e di innovazioni particolarmente cospicuo”.

“Inoltre”, prosegue Lacorte, “possiamo contare su una fitta rete di collaborazioni esterne, in particolare con il laboratorio privato esterno dell’azienda farmaceutica pisana Galileo Ricerche, oltre che con le Università di Pisa, Brescia e Modena-Reggio Emilia, nonché con atenei in Spagna, Australia, Stati Uniti e Inghilterra. Un team di ricerca efficiente e rilevanti partnership grazie alle quali quest’anno siamo stati in grado di depositare 7 brevetti. Abbiamo avuto il rilascio di un nuovo brevetto e la validazione di alcuni brevetti molto importanti in Usa, India ed Europa”, sottolinea il Presidente e amministratore esecutivo.

“Uno dei brevetti più importanti sul Ferro Sucrosomiale® e uno riguardante il Cetilar® sono stati validati in maniera definitiva anche dal Patent Office americano”.

“Ricordo”, sottolinea Lacorte, “che tutti i nostri prodotti contengono almeno un principio attivo da noi inventato, controllato e brevettato, prodotti protetti da un rete di brevetti piuttosto unica nel nostro settore”.

“E’ doveroso poi segnalare”, spiega Lacorte, “che è possibile che alcuni principi per i quali otteniamo il brevetto non vengano necessariamente impiegati nei prodotti che vendiamo ma possono essere messi a disposizione dalla nostra società che si occupa di materie prime, Alesco, ad altre realtà farmaceutiche e nutraceutiche”.

Nei mesi scorsi “l’attività di ricerca pre-clinica e la fase di discovery sono proseguite, come sta avvenendo tutt’ora, a pienissimo regime, producendo e stilando inoltre un maggior numero di brevetti rispetto al passato”.

“Al riguardo”, aggiunge Lacorte, “segnalo, sul fronte dei nuovi principi attivi, che la prossima settimana lanciamo un nuovo prodotto totalmente innovativo per le affezioni articolari e che fa parte della famiglia Cetilar® mentre a gennaio usciremo con altri due prodotti nell’ambito della integrazione del ferro”.

“Guardando ai prossimi mesi, dopo aver registrato numeri al 30 giugno 2020 estremamente positivi”, afferma Lacorte, “siamo molto ottimisti e prevediamo che anche l’esercizio 2020, nonostante l’incertezza legata all’evolversi dell’epidemia Covid-19, sarà caratterizzato da una crescita del fatturato”.

“Dopo aver registrato nel primo semestre un aumento di ricavi realizzati all’estero pari al 57%, ci attendiamo una crescita oltreconfine più contenuta ma che si mantiene significativa”.

“Attese di crescita, anche per quanto riguarda l’Italia, che ha subito maggiormente l’impatto della pandemia rispetto ad altri Paesi”.