Piaggio ha chiuso i primi nove mesi 2020 con ricavi in calo del 17,2% a 993,8 milioni per effetto del lockdown che ha implicato la chiusura delle attività produttive e commerciali per diverse settimane in molte nazioni, evidenziando però una ripresa del +3% a 394 milioni nel terzo trimestre.
Nel dettaglio, il gruppo ha venduto complessivamente nel mondo 353.900 veicoli rispetto ai 479.200 nei nove mesi 2019, registrando volumi in crescita in Asia Pacific per le due ruote (+2%), mentre in Emea e Americas ed in India il numero dei veicoli venduti ha subito una flessione rispettivamente del 6,8% e del 55,9%.
L’Ebitda è diminuito del 20,5% a 150,1 milioni con una marginalità scesa al 15,1% (-60 punti base), mentre l’Ebit ha segnato un -36,1% a 63,6 milioni con un’incidenza sul fatturato scesa al 6,4% (-190 punti base).
Il periodo si è chiuso con un utile netto in calo del 36,6% a 29,1 milioni, nonostante i minori oneri finanziari netti e la riduzione del tax rate.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 445 milioni rispetto ai 430 milioni al 31 dicembre 2019, in miglioramento però di circa 84 milioni rispetto al 30 giugno 2020 per effetto del positivo andamento delle vendite registrato nel terzo trimestre e dell’attenta gestione del capitale circolante.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, il terzo trimestre 2020 si è concluso con risultati superiori alle attese sia sui mercati europei sia su quelli asiatici e nel complesso i risultati di questi primi nove mesi del 2020 confermano l’efficacia della risposta del Gruppo alla pandemia che ha colpito l’economia mondiale.
La formulazione di previsioni per l’ultimo trimestre dell’anno rimane comunque complessa in quanto dipende sia dall’evoluzione del Covid 19, che nel corso del mese di ottobre ha ripreso vigore in Europa, sia dalle misure governative di contenimento del contagio e da quelle di supporto all’economia che nel frattempo verranno implementate nei paesi in cui il Gruppo è presente.
Infine, il Cda ha deliberato di distribuire un acconto sul dividendo ordinario dell’esercizio 2020 pari a 3,7 centesimi di euro, a fronte di un acconto sul dividendo ordinario dell’esercizio 2019 di 5,5 centesimi, per un ammontare complessivo di circa 13,2 milioni.