Apple archivia il quarto trimestre fiscale al 30 settembre con ricavi per 64,7 miliardi di dollari, superiori alle attese (63,47 miliardi) e con un utile per azione di 73 centesimi (-7,4%) contro i 70 previsti, nonostante le vendite di iPhone inferiori alle stime e una diminuzione del 29% dei ricavi in Cina, a 7,95 miliardi.
Il fatturato da prodotti si attesta a 50,15 miliardi di dollari, a fronte di 49,96 miliardi previsti. Nel dettaglio, le vendite di iPhone hanno generato 26,44 miliardi, lievemente inferiori alle stime (27,06 miliardi), con un calo del 21% dovuto anche all’anticipazione dei nuovi modelli giunti sul mercato ad ottobre, in ritardo rispetto agli anni scorsi.
Il segmento wearables, home e accessori ha portato ricavi per 7,88 miliardi (stima 7,35 miliardi), i Mac pesano per 9,03 miliardi (consensus 8,04 miliardi) e gli iPad per 6,8 miliardi (contro 6,06 miliardi previsti). I ricavi da servizi si sono attestati invece a 14,55 miliardi, superiori ai 13,87 miliardi delle stime.
Le azioni dell’azienda di Cupertino, dopo aver chiuso la seduta di ieri a +3,7% prima dell’annuncio dei risultati, cedono circa il 5% nel pre-market, a causa dell’assenza di guidance e dei timori per l’andamento della stagione festiva in arrivo, che generalmente rappresenta il periodo migliore dell’anno ma sarà inevitabilmente condizionata dalla nuova accelerazione della pandemia di Covid-19.
Il Ceo Tim Cook ha comunque parlato di risposta “tremendamente positiva” per i nuovi prodotti, su tutti il nuovo iPhone 5G. Per Cook il 5G rappresenta un’opportunità unica, che sosterrà le vendite soprattutto in Cina, dove ci sono già infrastrutture pronte per la rete di nuova generazione. Secondo quanto emerso nella conference call, il nuovo iPhone e gli altri hardware e servizi genereranno una crescita a doppia cifra nel trimestre in corso.