Il Cda di Risanamento ha approvato i risultati al 30 settembre 2020, chiusi con un crollo del fatturato a 0,3 milioni ma con un valore della produzione in aumento a 3,2 milioni (+24,3% a/a)
Nel periodo in esame il risultato operativo evidenzia invece un rosso di 12,9 milioni (Ebit negativo per 10,5 mln 9M19).
Il conto economico si è chiuso con una perdita complessiva di 20,3 milioni in peggioramento rispetto al rosso di 9,7 milioni dei primi nove mesi del 2019 che aveva beneficiato di alcuni proventi positivi straordinari e non ricorrenti tra cui il rilascio di un fondo rischi per un importo di circa 5 milioni.
Dal lato patrimoniale, al 30 settembre 2020 la posizione finanziaria netta risulta negativa per 465,3 milioni (455,4 milioni al 31 dicembre 2019).
Per quanto riguarda la prevedibile evoluzione della gestione, la società ha sottolineato che per i prossimi mesi le attività continueranno ad essere rivolte alla valorizzazione delle proprietà di immobili “trading” presenti in portafoglio e si focalizzerà principalmente nello sviluppo della iniziativa immobiliare di Milano Santa Giulia.