Reno de Medici ha archiviato i primi nove mesi dell’anno con ricavi consolidati pari a 518,2 milioni, in calo del 3,4% rispetto al pari periodo del 2019.
Il Gruppo ha beneficiato di un aumento dei volumi in entrambi i segmenti di attività, White Lined Chipboard e Folding Box Board, ma ha sofferto la contrazione dei prezzi di vendita che ha contraddistinto il mercato di riferimento.
L’Ebitda è invece aumentato del 20,6% a 67,6 milioni, con la relativa marginalità al 13% (+250 punti base). L’Ebit ha registrato un incremento del 29,6% a 44,2 milioni, nonostante gli ammortamenti siano saliti del 2,2% a 23,4 milioni.
Dopo aver spesato imposte per 8,7 milioni (tax rate del 20,1% rispetto al 20,5% dei primi nove mesi del 2019) il periodo si è chiuso con utile netto di 33,9 milioni, in progresso del 43,8%.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2020 è pari a 27,8 milioni, in calo di 24,2 milioni rispetto ai 52 milioni al 31 dicembre 2019.
Nel periodo in esame sono stati perfezionati investimenti tecnici per 13,4 milioni e pagati dividendi per 3 milioni.
Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, il management sottolinea la difficoltà di previsioni legata alla seconda ondata dell’emergenza sanitaria.
Il buon andamento dei volumi nel primo semestre, legato anche all’essenzialità dei prodotti forniti, unito all’evoluzione positiva nel terzo trimestre, porta la società ad escludere effetti particolarmente negativi nell’ultima parte dell’anno nonostante permangano elementi di incertezza.