Banca Generali ha archiviato il terzo trimestre 2020 con un margine di intermediazione salito a 145,2 milioni (+7,1% a/a), beneficiando della crescita delle commissioni nette grazie all’incremento delle masse. Il periodo si è chiuso con un utile netto di 63,8 milioni (in linea con il trimestre di confronto). Le prospettive per l’ultima parte dell’anno restano positive.
Banca Generali nel terzo trimestre 2020 ha messo in luce solidi risultati, frutto della strategia prudente e diversificata perseguita dal management, con le masse totali a fine settembre sono aumentate a 70,4 miliardi (69 miliardi a fine anno 2019). La performance delle masse ha mostrato una costante ripresa dai minimi di marzo.
“Crescita e qualità sono la sintesi di un risultato di cui siamo molto orgogliosi, che ha
visto crescere in modo importante il totale degli asset, gli investimenti in soluzioni di risparmio gestito ed assicurativo e gli asset sotto consulenza evoluta anche grazie ad una raccolta in accelerazione rispetto all’anno scorso. Tutte le principali componenti di ricavo sono in netto miglioramento ed i costi risultano sotto controllo”.
È con queste parole che Gian Maria Mossa, Ad e Dg di Banca Generali, ha commentato i conti del terzo trimestre 2020.
Il margine di intermediazione si è attestato a 145,2 milioni (+7,1% a/a), grazie alla crescita delle commissioni nette a 118,9 milioni (+6,1%), a loro volta sostenute dall’aumento di quelle ricorrenti (+5,8% a 91,6 milioni). Queste ultime hanno beneficiato dell’incremento delle masse e dalla resilienza della marginalità complessiva sulle attività finanziarie a livello bancario, così come al miglioramento di quella sulle soluzioni gestite.
Positivo l’apporto del margine di interesse per 24,7 milioni (+21,7%).
I costi operativi sono ammontati a 54,5 milioni (+6,7%; +2% al netto del cambio di perimetro e delle donazioni Covid-19). La componente core ha mostrato una crescita modesta rispetto allo scorso esercizio (+2% a 45,9 milioni) a conferma dell’efficacia delle iniziative di efficientemente e razionalizzazione poste in essere. Le spese per il personale sono salite a 25,2 milioni (+11,5%) e gli altri costi a 29,3 milioni (+2,8%).
Il risultato lordo di gestione si è pertanto fissato a 90,8 milioni (+7,3%).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 63,8 milioni (in linea con il terzo trimestre 2019), dopo avere scontato oneri per fondi bancari saliti a 7,1 milioni (+91%) e un aumento di 4,8 punti percentuali nel livello di tassazione (passata dal 16,7% al 21,5%).