Banca Ifis ha archiviato i primi nove mesi del 2020 con un margine di intermediazione pari a 321,7 milioni (-17,8% rispetto al periodo di confronto), per effetto del rallentamento dell’operatività che l’emergenza sanitaria Covid-19 ha generato in tutti i settori.
“L’emergenza sanitaria Covid-19 ha provocato una generale contrazione dei margini in tutti i settori, in particolare in quelli dove l’operatività è legata al funzionamento del sistema giudiziario in quanto, a causa della chiusura dei tribunali durante il lockdown nei di marzo e aprile, con le attività dapprima congelate e poi in rallentamento, vi sono state difficoltà nel procedere con il recupero dei crediti”, si legge in una nota.
“A ciò si aggiunge l’atteso e fisiologico minor contributo del “reversal PPA” il cui effetto, nei primi nove mesi del 2020, è pari a 27,5 milioni di euro rispetto a 47,1 milioni di euro del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. La differenza è accentuata anche dalle estinzioni anticipate che sono avvenute nel corso del 2019”, continua la nota.
Il margine di intermediazione del segmento Npl è sceso a 116,7 milioni (-28,9% su base annua), mentre quello relativo al settore Commercial & Corporate Banking è calato a 159,5 milioni (-12,1% rispetto al primo trimestre 2020). Il margine di intermediazione del settore Governance & Servizi e Non Core si è fissato a 45,4 milioni (in linea con il periodo di confronto).
Il margine di interesse è sceso a 260,8 milioni (-19,7%) e le commissioni nette sono diminuite a 55,5 milioni (-19,3%).
Dopo oneri operativi saliti a 229,4 milioni (+7,6%), il risultato lordo di gestione si è fissato a 68,6 milioni (-46,6%).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 52,5 milioni (-37,7%), dopo avere contabilizzato rettifiche su crediti scese a 47,9 milioni (-2,4%), di cui 11 milioni in via prudenziale nel terzo trimestre 2020 per stima di potenziali effetti negativi connessi principalmente alle moratorie. L’utile netto si allinea ai target previsti per fine anno.
Per il 2020 Banca Ifis prevede un utile netto nella parte alta della guidance 2020 (tra 50 e 65 milioni) comunicata lo scorso 6 agosto.
A livello patrimoniale, al 30 giugno 2020 i crediti verso la clientela sifissano a 8 miliardi (+4% rispetto a fine 2019), mentre la raccolta da clientela ammonta a 4,9 miliardi (-7% rispetto al 31 dicembre 2019).
Sul fronte della solidità patrimoniale, a fine giugno il CET1, senza considerare gli effetti del consolidamento nella controllante La Scogliera, si fissa al 15,64% (14,28% al 31 dicembre 2019).
“I risultati dei primi nove mesi del 2020 hanno confermato la capacità di resilienza della banca anche in momenti di grande difficoltà come quello della pandemia da Covid-19 e dimostrato la solidità del modello di business, che è ben posizionato in nicchie di mercato profittevoli”, ha commentato l’Ad Luciano Colombini.
“In uno scenario macroeconomico che rimane incerto, dove molto dipenderà dalla durata e dall’impatto di questa seconda ondata pandemica, Banca Ifis continua a operare con efficienza e fiducia ed è nella condizione, anche dal punto di vista patrimoniale, di affrontare i prossimi mesi con la consapevolezza che saranno ancora caratterizzati da
instabilità.
Quando il contesto macroeconomico si sarà stabilizzato, presenteremo al mercato il nuovo piano industriale volto alla crescita sostenibile del gruppo”.