Mercati Usa – Previsto avvio in rialzo con Biden verso la vittoria alle presidenziali

I futures sull’azionario Usa scambiano in rialzo, preannunciando una partenza positiva a Wall Street in attesa dell’esito definitivo delle elezioni presidenziali americane e della riunione della Federal Reserve.

In particolare, il derivato sul Nasdaq avanza del 2,6%, indicando il proseguimento del rally del settore tecnologico sulle aspettative che il risultato elettorale non provocherà un aumento delle attese o cambiamenti normativi negativi per il comparto.

Sembra infatti poco probabile che i Democratici riusciranno a portare avanti una politica regolamentare e antitrust severa contro i big tecnologici, come paventato nelle settimane precedenti il voto.

Ieri i principali indici americani hanno chiuso in rialzo, trascinati in particolare dai colossi tech tutti oltre quattro punti percentuali con la punta di Facebook che avanza dell’8%. Il Nasdaq ha guadagnato il 3,9%, lo S&P 500 il 2,2% e il Dow Jones l’1,3%.

Il voto americano non ha prodotto quel risultato netto previsto nelle scorse settimane dai sondaggi a favore del candidato democratico Joe Biden, che sembra comunque avviarsi verso la vittoria dopo aver trionfato in Michigan e Wisconsin.

In ogni caso, il Congresso Usa sembra destinato a restare diviso, rendendo più difficile varare riforme come un aumento delle tasse per le imprese e una politica fiscale costosa in termini di debito. Al tempo stesso la vittoria di Biden dovrebbe favorire rapporti internazionali più distesi, in particolare con la Cina.

Il fallimento dei Democratici di ottenere una chiara vittoria al Congresso e alla Casa Bianca, inoltre, sembra ridurre le aspettative degli investitori su un massiccio pacchetto di stimoli fiscali, aggiungendo pressioni su un ulteriore intervento della Fed.

È comunque improbabile che eventuali decisioni vengano annunciate già al termine della riunione odierna, con il risultato elettorale ancora incerto.

Sul fronte macro, infine, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 751 mila unità, leggermente superiori alle 735 mila previste dal consensus e sostanzialmente in linea alle 758 mila della rilevazione precedente.