Seduta in lieve rialzo per i rendimenti dell’obbligazionario europeo, tra cui però muovono in controtendenza i governativi italiani, mentre si avvicina l’esito definitivo delle elezioni presidenziali americane e in attesa della riunione della Federal Reserve.
Intanto i listini europei avanzano, con il Ftse Mib che guadagna l’1,5 per cento.
Negli Usa il candidato democratico Joe Biden sembra avviarsi verso una vittoria di misura, anche se lo scrutinio non è ancora terminato e Trump è pronto ad aprire una battaglia legale per fermare il conteggio in almeno due Stati.
Si aspetta l’intervento deciso da parte della Fed per sostenere l’economia minacciata dalla seconda ondata di coronavirus. È comunque improbabile che eventuali decisioni vengano annunciate già al termine della riunione odierna, con il risultato elettorale ancora incerto.
Nel Vecchio Continente, la Commissione europea ha presentato le proiezioni economiche di autunno che prevedono per l’eurozona un Pil in calo del 7,8% nel 2020 e in recupero del 4,2% nel 2021, a fronte delle precedenti stime rispettivamente pari a -8,7% e +6,1%. Il tasso di inflazione è confermato a +0,3% quest’anno, +1,1% l’anno prossimo e +1,3% nel 2022.
Tornando all’obbligazionario, ancora in calo i tassi dei Btp, con il decennale che rende lo 0,64% (-3 bp) con lo spread verso Bund che si restringe a 127 punti base (-4 bp).
Oltreoceano, il tasso del T-Bond lima un centesimo attestandosi allo 0,76%, mentre sul forex il cambio euro/dollaro sale in area 1,183.