Banco Bpm – Utile netto in crescita (+60,1%) a 157,3 mln nel 3Q 2020

Banco Bpm ha archiviato il terzo trimestre 2020 con solidi risultati nonostante il difficile contesto legato alla pandemia. Il margine di intermediazione è stato pari a 1.143,3 milioni (+9,2% a/a) e l’utile netto a 157,3 milioni (+60,1%), assorbendo anche le maggiori rettifiche dovute alla revisione della strategia Npe.

Nel terzo trimestre dell’anno, nonostante la compromissione del quadro macroeconomico
dovuta alla crisi sanitaria Covid-19, Banco Bpm è riuscito a contrastare gli effetti negativi
dell’emergenza, conseguendo, dato il contesto, risultati di rilievo.

L’aumento dei ricavi e la riduzione dei costi hanno consentito di registrare un risultato
dell’operatività corrente al lordo delle imposte di 239 milioni, nonostante le maggiori svalutazioni sui crediti effettuate per tenere conto degli effetti dei nuovi obiettivi di cessione di crediti non performing la cui realizzazione è prevista entro la fine del corrente esercizio.

Escludendo gli impatti derivanti dalla variazione del proprio merito creditizio e gli effetti
derivanti dalle PPA effettuate in precedenti esercizi, l’utile netto del terzo trimestre si è attestato a 167 milioni. Includendo tali elementi, l’utile netto è risultato pari a 157 milioni.

I risultati conseguiti hanno consentito di dare nuovo impulso all’azione di riduzione delle
esposizioni non performing attraverso l’incremento degli obiettivi di cessione di esposizioni
Utp ed in sofferenza da perfezionare entro fine 2020, che permetteranno di migliorare ulteriormente l’Npe ratio, lordo e netto.

Il margine di intermediazione si è attestato a 1.143,3 milioni (+9,2% a/a), al cui interno il margine di interesse è ammontato a 519,9 milioni (+4,9%), grazie principalmente al maggiore contributo apportato dalle operazioni di finanziamento Tltro3.

Le commissioni nette si sono fissate a 417,7 milioni, in calo del 5,6% su base annua ma in crescita dell’11% rispetto al secondo trimestre, grazie al contributo sia dei servizi di banca commerciale sia del comparto dei servizi di gestione intermediazione e consulenza.

I profitti da trading sono aumentati a 157,3 milioni (+156,4%), beneficiando della rilevazione di una plusvalenza da valutazione di 146,6 milioni della quota partecipativa detenuta in Sia per effetto della firma dell’accordo tra la partecipata e Nexi, finalizzato al perfezionamento dell’operazione di incorporazione di Sia in Nexi.

I costi operativi sono scesi a 581,5 milioni (-9,5%), grazie a una contrazione delle spese per il personale (-14,1% a 357 milioni), principalmente dovuta ai risparmi correlati alla situazione di emergenza sanitaria e ai tagli del sistema incentivante, mentre gli altri costi operativi sono diminuiti a 224,6 milioni (-1,2%).

Sulla base di tali dinamiche il risultato lordo di gestione è ammontato a 561,8 milioni (+39%).

Dopo rettifiche nette su crediti verso clientela aumentate a 324,3 milioni (+55,6%) a seguito principalmente della revisione, nell’ambito della strategia Npe, degli obiettivi di cessione di crediti non performing da realizzare entro la fine del 2020, il risultato netto di gestione si è fissato a 237,5 milioni (+21,3%).

Dopo altri accantonamenti e poste straordinarie negativi per 51 milioni (che includono oneri di sistema per 53 milioni) e considerato l’effetto della PPA (-11,4 milioni) e la variazione del merito creditizio sui certificates emessi dal gruppo (+2,2 milioni), il trimestre si è chiuso con utile netto di 157,3 milioni (+60,1%). Escludendo gli impatti derivanti dalla variazione del proprio merito creditizio e gli effetti della PPA, l’utile netto è stato pari a 166,5 milioni (+44,5%).