Credem ha archiviato i primi nove mesi 2020 con un margine di intermediazione pari a 894,7 milioni (+0,7% a/a).
Il margine finanziario è sceso a 363,8 milioni (-1,7%), mentre quello da servizi è cresciuto a 530,9 milioni (+2,5%); le commissioni nette sono ammontate a 424,4 milioni (-0,9%). Il contributo dell’attività finanziaria ha raggiunto 51,3 milioni (+69,3%). Il risultato dell’attività assicurativa del ramo vita si è fissato a 39,2 milioni (-11,7%).
Dopo oneri operativi leggermente scesi a 518,1 milioni (-4%), il risultato lordo di gestione si è fissato a 376,6 milioni (+8,1%).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 139,2 milioni (-11,7%), dopo avere contabilizzato rettifiche su crediti salite a 73,1 milioni (26,3 milioni nel periodo di confronto), principalmente per effetto dei 41,3 milioni accantonati a fronte di future possibili maggiori tensioni sulla qualità creditizia a causa degli effetti della pandemia da Covid-19.
L’utile netto normalizzato dalle maggiori rettifiche su crediti si è attestato a 165,8 milioni (+5,1%).
A livello patrimoniale, al 30 settembre 2020 i crediti verso la clientela salgono a 33,3 miliardi (+12,5% rispetto a fine 2019), mentre la raccolta da clientela cresce a 31,2 miliardi (+16,1% rispetto al 31 dicembre 2019).
I crediti deteriorati netti al 30 settembre 2020 sono pari a 473,4 milioni, mentre quelli lordi a 979 milioni.
Sul fronte della solidità patrimoniale, a fine settembre 2020 il CET1 si fissa a 15,50% (13,50% al 31 dicembre 2019).
l contesto di incertezza, che ha suggerito già tra il secondo e il terzo trimestre, una maggior cautela negli accantonamenti per il costo del credito, non dovrebbe tuttavia pregiudicare lo sviluppo delle proiezioni economiche per il 2020, che potrà complessivamente beneficiare di una favorevole dinamica dei volumi.