doValue ha archiviato i primi nove mesi del 2020 con ricavi lordi pari a 280,8 milioni (+20% a/a).
I ricavi di servicing di asset Npl, Utp e Reo sono ammontati a 255,2 milioni (+24%), includendo anche il contributo di Altamira (consolidata dal secondo semestre 2019). I ricavi da co-investimento e i ricavi da prodotti ancillari e attività minori si sono fissati a 25,6 milioni (-4%).
Al netto delle commissioni passive, i ricavi si sono fissati a 247 milioni (+18%).
Dopo oneri operativi saliti a 178,9 milioni (+36,6%), a seguito dell’ampliamento del perimetro di consolidamento, l’Ebitda si è attestato a 68 milioni (-14%). Al netto degli elementi non ricorrenti, legati principalmente ai costi dell’operazione per l’acquisizione di Eurobank FPS (oggi doValue Greece) e Altamira Asset Management, l’Ebitda è stato pari a 76,2 milioni (-16%).
Il periodo si è chiuso con una perdita netta di competenza del gruppo reported pari a 8,1 milioni (utile netto di 13,3 milioni nel periodo di confronto). Al netto degli elementi non ricorrenti, il risultato netto di competenza della capogruppo sarebbe stato pari a +3,5 milioni (+39,4 milioni nei primi nove mesi del 2019).
A livello patrimoniale, al 30 settembre 2020 l’indebitamento finanziario netto è pari a 411,1 milioni (236,5 milioni a fine 2019), con una leva di 2,4x. L’aumento è legato all’acquisizione di FPS.
A fine settembre il portafoglio gestito dal gruppo nei 5 mercati in cui opera (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Cipro) è pari a 159,1 miliardi (131,5 miliardi al 31 dicembre 2019).
Per quanto riguarda l’esercizio 2020, la stagionalità degli incassi del gruppo, concentrati sull’ultimo trimestre dell’anno, la significativa diversificazione geografica, di prodotto e di clientela e la flessibilità dei costi sono fattori che mitigano gli impatti negativi di breve termine della crisi e sostengono la moderata e progressiva ripresa operativa in atto, sostenuta dall’andamento del terzo trimestre 2020 e in linea con le attuali aspettative.