Il Governo starebbe prendendo in considerazione la possibilità di affidare all’AGCOM il compito di decidere se dare il via libera ad un’acquisizione che implichi controlli incrociati nei settori media-tlc o un’eccesiva concentrazione nel settore possano pregiudicare il pluralismo dell’informazione.
Lo si apprende da fonti di stampa, secondo cui l’authority potrebbe avere tempo fino a sei mesi per decidere se dare il via libera a un’operazione, dopo avere condotto un’istruttoria.
L’ipotesi potrebbe concretizzarsi in un decreto o in un emendamento alla Legge di Bilancio.
Il tutto dopo la sentenza dello scorso 3 settembre con la quale la Corte di Giustizia ha dato ragione a Vivendi, che aveva fatto ricorso contro la decisione della stessa AGCOM di congelare la quota eccedente il 10% del capitale di Mediaset (quota totale del 28,8%) data la presenza della società francese anche in Telecom, e stravolgendo, di fatto, il quadro normativo alla base del sistema Tv italiano (Legge Gasparri del 2004 e Tusmar).
Il prossimo 16 dicembre anche il TAR del Lazio si esprimerà sul ricorso di Vivendi, anche alla luce della sentenza della Corte di Giustizia UE.
Tornando alla disputa Mediaset-Vivendi, gli ultimi rumor di MF riportano che per cercare di arrivare a una soluzione Mediaset potrebbe appoggiare Vivendi nella partita su Lagardere, (il gruppo francese detiene il 26,7% e mira allo spezzatino per aggiudicarsi la parte editoriale), con una successiva uscita di Vivendi dal capitale di Mediaset in cambio di azioni Lagardere.
Nel frattempo, i vertici di ProsiebenSat1, la società tedesca di cui Mediaset detiene il 24,5%, hanno negato la possibilità di un’integrazione con il gruppo italiano.