Mps – Pesano gli accantonamenti nel 3Q 2020

Mps ha archiviato il terzo trimestre con una perdita netta di 450,7 milioni, legata all’impatto di poste non operative (569 milioni), di cui la gran parte legata ai nuovi accantonamenti per rischi legali. Il margine di intermediazione si è fissato a 747,7 milioni (-11% a/a), risentendo del calo dei profitti da trading mentre le componenti core hanno mostrato nel complesso una buona tenuta.

Mps ha archiviato il terzo trimestre 2020 in rosso, risentendo dei maggiori oneri non operativi (569 milioni) legati ad accantonamenti per rischi legali e ai costi di ristrutturazione per le uscite del personale.

Dal punto di vista operativo, il margine di intermediazione è risultato in calo soprattutto a causa dei minori profili da trading, mentre le componenti core hanno mostrato una buona tenuta, in particolare le commissioni nette.

Il margine di intermediazione si è fissato a 747,7 milioni (-11% a/a). In diminuzione il margine di interesse (-6,5% a 331,8 milioni), a seguito di alcune operazioni di de-risking
effettuate nel corso del 2019, per l’aumento del costo della raccolta a seguito dell’emissione di bond, dal minor contributo del portafoglio, titoli dal calo dei rendimenti dell’attivo guidato dall’andamento dei tassi e da minori volumi di impieghi commerciali fruttiferi

Le commissioni nette sono rimaste stabili a 355,4 milioni, grazie al buon andamento dei proventi sulla gestione del risparmio, in particolare sul collocamento prodotti, a seguito della ripresa dell’operatività della rete dopo il forte rallentamento del trimestre precedente conseguente all’emergenza Covid-19, e delle commissioni da servizi. Bene anche le commissioni su credito.

I ricavi da attività di trading aumentati sono scesi a 62,2 milioni (-40,1%), per il minore contributo dei risultati della controllata Mps Capital Services, mentre gli altri ricavi hanno registrato un saldo netto negativo di 1,7 milioni (+25,8 milioni nel periodo di confronto), influenzato dal minore contributo generato dalla partnership con Axa.

In leggero calo i costi operativi (-0,8% a 545 milioni), al cui interno le spese per il personale sono scese a 352 milioni (-0,7%), beneficiando principalmente del minore organico medio e delle minori spese derivanti dall’estensione del lavoro agile in
conseguenza del protrarsi dell’emergenza Covid-19, mentre gli altri costi sono diminuiti a 193 milioni (-0,9%), a seguito delle azioni di saving poste in essere.

Il risultato lordo di gestione si è pertanto fissato a 202,7 milioni (-30,3%) e, dopo rettifiche su crediti scese a 102,8 milioni (-26,2%), il risultato netto di gestione è ammontato a 99,9 milioni (-34,1%).

La voce altri accantonamenti e poste straordinarie ha registrato un saldo negativo di 569,5 milioni (-70 milioni nel terzo trimestre 2019), scontando i maggiori accantonamenti per rischi legali (410 milioni) e altri costi di ristrutturazione legate alle uscite del personale.

Tali dinamiche hanno portato a una perdita netta di 450,7 milioni (utile netto di 93,6 milioni nel terzo trimestre 2019).