Il gruppo ha archiviato i primi nove mesi del 2020 con ricavi dalla vendita di nuovi yacht per 322,6 milioni, in calo del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2019, principalmente per effetto delle misure restrittive imposte per contenere l’epidemia di Covid-19.
A parità di perimetro, escludendo quindi il fatturato di GP Yachts e non considerando le prestazioni di servizi, la flessione dei ricavi sarebbe stata dello 0,2%.
L’Ebitda ammonta a 47,4 milioni, stabile rispetto ai primi nove mesi del 2019 e con una marginalità sulle vendite del 14,7%. L’Ebitda rettificato, che non considera le componenti straordinarie, è pari a 48,5 milioni, circa il 15% del fatturato (+40 punti base).
L’Ebit è in calo del 12,1% a 33,1 milioni, con un’incidenza del 10,3% sui ricavi. Il dato risente dei maggiori ammortamenti sostenuti, pari a 14,3 milioni (+30%) a seguito della messa in regime degli investimenti in nuova capacità produttiva realizzati negli esercizi precedenti.
Il periodo si è concluso con un utile netto di gruppo pari a 22,3 milioni, in diminuzione dell’8,2% e con un’incidenza sui ricavi netti nuovo del 6,9% (-40 punti base).
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto scende a 5,1 milioni da 9,1 milioni al 31 dicembre 2019 e da 23,5 milioni al 30 giugno 2020.
Gli investimenti nei nove mesi sono stati pari a 17,3 milioni, rispetto ai 27,6 dello stesso periodo del 2019 a parità di perimetro. Di tale importo, 9,3 milioni sono dedicati allo sviluppo di prodotti, mentre 4,6 milioni sono legati al programma di incremento della capacità produttiva.
Il backlog al 30 settembre ammonta 670 milioni, in crescita di 104 milioni rispetto a 566 milioni a fine giugno 2020.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, il Gruppo ha confermato la previsione dei ricavi netti nuovo ed Ebitda in linea con il dato del 2019.