Cattolica ha archiviato i primi nove mesi del 2020 con premi lordi complessivi per 4.124 milioni (-17,3% su base annua), risentendo degli impatti del lockdown legato alla pandemia.
La raccolta premi riferita al ramo vita è diminuita a 2.625 milioni (-24%), mentre quella riferita al ramo danni si è fissata a 1.483 milioni (-2,6%). Il Combined ratio è sceso al 90,5% (95,1% nel periodo di confronto), soprattutto grazie al deciso calo della frequenza legato alla minore circolazione veicolare.
Il risultato operativo è cresciuto a 297 milioni (+37,5%), beneficiando del suddetto calo della frequenza delle circolazione veicolare.
Dopo una gestione finanziaria scesa a 374 milioni (425 milioni nel periodo di confronto), il periodo si è chiuso un utile netto di pertinenza del gruppo pari a 42 milioni (-50,5%), soprattutto a causa dell’impairment sul goodwill (-61 milioni). L’utile netto adjusted è stato pari a 116 milioni (+21%).
Dal lato patrimoniale, a fine settembre 2020 il patrimonio netto si attesta a 2.392 milioni (2.351 milioni al 31 dicembre 2019). Sul fronte della solvibilità, al 30 settembre 2020 il Solvency II ratio è pari al 161% (175% a fine 2019).
Il ratio non include l’effetto dell’aumento di capitale riservato da 300 milioni eseguito da parte di Generali il 23 ottobre scorso. In base ad una stima, calcolata al 31 ottobre, l’indice Solvency II sarebbe pari a circa il 205%; tale indicatore non tiene conto né dell’effetto potenziale dei recessi, né di quello dell’aumento di capitale in opzione già approvato e che sarà verosimilmente eseguito nei prossimi mesi.
In data 6 febbraio 2020 il board aveva fornito una previsione di risultato operativo per il corrente esercizio compreso tra 350 e 375 milioni. Ad oggi tale guidance viene ribadita, pur considerando potenziali rischi legati alla pandemia. L’utile netto di fine 2020 sarà dipendente anche da altri fattori, ad oggi non ponderabili.