Sabaf ha chiuso il terzo trimestre 2020 il Gruppo Sabaf con ricavi in aumento del 17% a 47,3 milioni (+9,3% a parità di area di consolidamento). La crescita delle vendite nel periodo è riconducibile sia ad elementi specifici legati allo sviluppo del business del gruppo, sia a fattori macroeconomici.
Con riferimento agli elementi endogeni, alla crescita delle vendite hanno contribuito l’avvio delle forniture di bruciatori su scala globale a clienti strategici e i primi benefici derivanti dal cross-selling tra le divisioni gas ed elettronica.
Inoltre, a partire dal mese di luglio in tutti i principali mercati di riferimento si è manifestata una spiccata ripresa della domanda, che era stata pesantemente condizionata nella prima metà dell’anno dagli impatti della pandemia da Covid sulle attività produttive e commerciali.
A livello geografico, l’incremento delle vendite è stato maggiore in Italia, Europa Orientale e Nord America, tutti mercati in cui sono stati registrati tassi di crescita organica superiori al 10%.
Il significativo incremento dei volumi di produzione e di vendita ha consentito un miglioramento più che proporzionale della redditività. L’Ebitda è cresciuto del 27% a 9,6 milioni cona una marginalità al 20,3% (+160 punti base), mentre l’Ebit è aumentato del 54,6% a 5,4 milioni con un’incidenza sul fatturato all’11,4% (+280 punti base).
A causa principalmente della svalutazione della lira turca, nel corso del terzo trimestre il Gruppo ha contabilizzato perdite nette su cambi per 3 milioni. La variazione sui cambi ha condizionato il risultato prima delle imposte, pari a 2 milioni (4 milioni nel terzo trimestre 2019) e di conseguenza l’utile netto pari a 1,8 milioni, in calo del 44,5% rispetto al terzo trimestre 2019 nonostante la riduzione del tax rate.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 63,6 milioni dai 60,6 milioni al 30 giugno 2020, dopo investimenti per 4 milioni.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Sabaf ritiene ora di potere chiudere l’anno 2020 con vendite comprese tra 180 e 183 milioni, superiori del 15% – 17% rispetto ai 155,9 milioni di euro del 2019 e del 5% – 7% a parità di area (170-175 milioni la precedente indicazione) e una redditività operativa lorda in ulteriore miglioramento rispetto al risultato dei primi nove mesi dell’anno (18,2%).