Il gruppo Piovan ha concluso i primi nove mesi del 2020 con ricavi pari 149,4 milioni, in calo dell’8,9% rispetto al pari periodo 2019 (-7,4% a cambi costanti).
Nello specifico, l’area Plastic ha registrato vendite in diminuzione del 10,8% a 115,9 milioni, mentre il segmento Food & non plastic ha consuntivato ricavi in aumento del 7,4% a 13,5 milioni, grazie al backlog di inizio anno e ad una raccolta ordini in crescita. Il comparto Services evidenzia invece un fatturato in calo del 6,8% a 20 milioni.
Suddette dinamiche risentono principalmente degli effetti della pandemia che ha comportato restrizioni alla mobilità, limitando la possibilità di istallazioni e raccolta ordini (Area Plastic) e l’erogazione dei servizi post-vendita (Services).
Dal lato geografico, l’area EMEA ha registrato ricavi in calo del -6,5% a 94,2 milioni, l’Asia -13,6% a 18 milioni, il Nord America -13% a 29,6 milioni e il Sud America -9,2% a 7,6 milioni.
A livello operativo, l’Ebitda sale del 3,3% a 20 milioni, con l’Ebitda margin al 13,4% (+158 punti base). L’evoluzione risente delle misure di contenimento dei costi adottate tra cui il ricorso alla cassa integrazione.
L’Ebit è pari a 15,9 milioni, in aumento dello 0,9% rispetto al pari periodo 2019 e con un’incidenza sui ricavi del 10,6% (+103 punti base).
Il gruppo ha archiviato il periodo con un utile netto di 10,5 milioni, in flessione del 10,3% e con una marginalità sui ricavi del 7%, in linea con lo stesso periodo del 2019.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta è positiva per 10,4 milioni e in aumento rispetto ai 6,9 milioni di disponibilità liquide al 31 dicembre 2019.
La società sottolinea che le misure restrittive, legate alla pandemia, hanno posticipato in alcuni casi il raggiungimento di milestones contrattuali necessari a conseguire incassi per i progetti incorso. Allo stesso tempo, i pagamenti ai fornitori per tali progetti sono stati eseguiti invece nel rispetto dei termini originariamente previsti, comportando quindi un temporaneo assorbimento di cassa.
Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, il management sottolinea l’incertezza dell’attuale contesto economico e la difficoltà di previsione.
Il blacklog degli ordini risulta in linea con i volumi usuali del gruppo, ma il rischio di ulteriori restrizioni alla mobilità non consentono di escludere eventuali rallentamenti nell’esecuzione degli ordini, con particolare riguardo alle attività di istallazione e avvio degli impianti.