Nei primi nove mesi del 2020 Webuild ha acquisito nuovi ordini e progetti in corso di finalizzazione per circa 2 miliardi, a cui si aggiungono 0,2 miliardi di gare in cui la società risulta la miglior offerente.
La ripartizione per area geografica dei nuovi ordini evidenzia il maggior peso del mercato europeo, per circa 1 miliardo, seguito da Nord America e Medio Oriente, per 0,4 miliardi ciascuno.
La pipeline commerciale complessiva delle attività di Webuild è pari a 34,7 miliardi, di cui 9 miliardi in corso di aggiudicazione.
In tale ambito, la società sottolinea che il settore ha registrato rallentamenti dovuti al diffondersi del Covid 19 con gare per circa 20 miliardi slittate oltre il 2020. Il governo italiano ha invece anticipato nel corso dell’anno progetti inizialmente previsti per il 2021 per un importo totale di 1,5 miliardi.
A livello geografico, circa il 71% dell’attività commerciale prevista attiene alle regioni a basso rischio come Nord America, Europa e Australia, verso le quali si orienta sempre più la strategia del Gruppo.
Nello specifico, le aree di maggiore interesse sono l’Europa (29%), il Nord America (21%), Africa (+13%) e Medio Oriente (12%). Particolare attenzione anche all’Australia (11%) e all’Italia (10%).
Si ricorda che il 5 novembre 2020 Webuild ha completato l’acquisizione del 66% di Astaldi, tramite un aumento di capitale della società riservato per 225 milioni, portando a conclusione la più rilevante acquisizione prevista all’interno del Progetto Italia
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, la società stima di continuare a garantire l’esecuzione delle opere in corso, con livelli produttivi parzialmente ridotti a causa della seconda ondata della pandemia.
Precisa, infine, che non sono state subite cancellazioni di contratti legati alla diffusione del Covid 19 e che, pertanto, la minor produzione e il minor margine nel 2020 verranno traslati negli anni successivi.