Il fatturato dei primi nove mesi 2020 di Alkemy si attesta a 52,65 milioni, in diminuzione del 12,9% rispetto al corrispondente periodo del 2019, principalmente a causa dei ricavi in contrazione delle controllate estere, maggiormente esposte al settore turistico-alberghiero, colpito dal COVID-19.
Il fatturato del core business delle società italiane è risultato in linea anno su anno, grazie al forte presidio sui clienti principali e alla strategia di Go-to-Market.
L’Ebitda è pari a 3,83 milioni, in crescita del 92,9% principalmente grazie alla focalizzazione del Gruppo su progetti a maggior valore aggiunto e alle efficienze derivanti dall’industrializzazione del modello di business (Ebitda margin +4 punti percentuali).
Il risultato netto si fissa a 0,8 milioni, in miglioramento rispetto alla perdita netta di 0,8 milioni del periodo di confronto.
La posizione finanziaria netta del Gruppo al 30 settembre 2020 è negativa (debito) per 10,95 milioni, rispetto alla PFN negativa per 19,21 milioni al 31 dicembre 2019. Il miglioramento nel periodo è dovuto prevalentemente all’incremento delle disponibilità liquide e alla riduzione del valore dei debiti da put option.
Tenendo conto dei risultati conseguiti nei primi tre trimestri 2020 e dell’attuale stato di avanzamento del business, salvo il verificarsi di ulteriori eventi aggravanti al momento non prevedibili (i.e. ulteriore perdurare o inasprimento o estensione del lockdown), il Gruppo prevede di chiudere l’anno corrente con un Ebitda superiore a quello del 2019, nonostante la contrazione dei ricavi già preventivata per l’ultimo trimestre dell’anno, sia per i mercati nazionali che esteri, in conseguenza dell’adozione delle attuali misure di contenimento del contagio.