ASTM – Ricavi da pedaggio in calo nei 9 mesi 2020, ad oggi conferma outlook 2020

ASTM ha chiuso i primi 9 mesi del 2020 con ricavi netti da pedaggio in Italia pari a 727 milioni (-15,6% a/a, -24,3% su base omogenea, al netto dei ricavi relativi alle tratte gestite dalla controllata ATIVA).

Il traffico lungo la rete autostradale nazionale riporta un calo del 14,8% (-27,6% su base omogenea, con un -32,0% per i veicoli leggeri e un -14,9% per quelli pesanti).

In crescita del 45% gli investimenti sulla rete, a 257,3 milioni. Sono stati sottoscritti gli atti aggiuntivi relativi alle concessioni A33 Asti-Cuneo e A4 Torino-Milano per regolare l’operazione di cross-financing finalizzata al completamento dell’autostrada Asti-Cuneo.

Inoltre, il Gruppo ASTM si è classificato 1° nelle graduatorie relative alle gare per le concessioni A21-A5 e A10-A12.

In Brasile i ricavi netti da pedaggio sono aumentati del 2,7% a 2.192,1 milioni di reais (-4,4% su base omogenea) e il traffico lungo la rete autostradale è cresciuto dell’1,1% (-10,5% su base omogenea).

Per quanto riguarda il settore EPC, che comprende le imprese operanti nei settori delle costruzioni, dell’ingegneria e dell’impiantistica elettrica ed elettronica, Itinera riporta un valore della produzione in crescita del 13,3% (a 800 milioni) e un portafoglio lavori di 4,1 milia, di cui circa il 55% all’estero.

L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre si attesta a 595 milioni (in miglioramento di 254 milioni rispetto al 30 giugno 2020).

La Società ritiene di poter confermare gli obiettivi di fine esercizio comunicati al mercato in data 3 agosto 2020, che prevedono ricavi aggregati (ante elisioni infragruppo) stabili, un utile netto di pertinenza dei soci della controllante in crescita di oltre il 35%, un indebitamento finanziario netto in riduzione di oltre il 40% e investimenti sulla rete in crescita di circa il 30%.

Tali obiettivi non tengono tuttavia in considerazione i potenziali effetti negativi – ad oggi non stimabili – legati alla ripresa dell’epidemia da Covid-19 e alle misure restrittive in materia di mobilità stabilite dal DPCM del 3 novembre 2020.