Conafi ha archiviato i primi nove mesi del 2020 con ricavi consolidati per 1,1 milioni (1 milione nel periodo di confronto).
Il risultato operativo lordo è stato negativo per 1,5 milioni (-2,1 milioni nei primi nove mesi del 2019), dopo costi operativi in calo a 2,6 milioni (3,1 milioni nello stesso periodo del 2019).
Il risultato delle attività finanziarie al fair value con impatto a conto economico è stato negativo per 0,7 milioni (+0,2 milioni nei primi nove mesi del 2019), risentendo degli impatti del Covid-19.
Il periodo si è chiuso con una perdita netta ante imposte di 1,9 milioni (-2 milioni nei primi nove mesi del 2019).
Dal lato patrimoniale, al 30 settembre 2020 la società presenta liquidità finanziaria netta per 11,4 milioni (13,8 milioni a fine 2019); lo scostamento è dovuto sostanzialmente alla perdita di periodo e alla distribuzione di dividendi per un importo pari a 0,7 milioni.
La gestione sociale è indirizzata alla creazione e massimizzazione di valore attraverso la riorganizzazione dell’assetto societario e la predisposizione di un nuovo programma industriale che vede coinvolta la Conafi nella sua veste di holding di partecipazioni.
Il gruppo ha individuato nel settore del recupero crediti, in particolare dei portafogli Npl, un segmento di mercato in notevole espansione. Il settore fornisce opportunità sia nei servizi di recupero per conto terzi che attraverso l’acquisto a sconto di portafogli di crediti deteriorati.
In termini di impatto della pandemia Covid-19 sulle operation, occorre rilevare come il gruppo non sia in grado di distinguere puntualmente, nell’ambito della variazione delle grandezze economiche rilevate al 30 settembre, quale sia la componente direttamente attribuibile alla pandemia.
I proventi derivanti dalla gestione residua della precedente attività di intermediazione finanziaria non hanno avuto ripercussioni significative, mentre i proventi commissionali di mediazione della controllata Prestitò hanno subito un rallentamento in una fase di espansione.