Fincantieri – Impatto Covid sui risultati dei 9M20, carico di lavoro complessivo confermato a 36,8 mld

Fincantieri ha chiuso i primi nove mesi 2020 con ricavi in calo del 16,2% a 3.534 milioni, risentendo della perdita di valore della produzione per gli effetti COVID-19. Il Gruppo ha altresì proceduto alla revisione del programma produttivo a seguito della conseguente rimodulazione dei piani di consegna.

Tali dinamiche, principalmente riferibili al settore Shipbuilding, hanno comportato una perdita di 3,1 milioni di ore di produzione rispetto a quelle previste (-19%) e un corrispondente mancato avanzamento dei ricavi nel periodo pari a 945 milioni. La flessione del valore della produzione è altresì attribuibile all’impatto negativo per 42 milioni della conversione in Euro dei ricavi denominati in Corone norvegesi generati dalle controllate estere.

In particolare, i ricavi del settore Shipbuilding sono diminuiti del 17,8% a 3.104 milioni, con un valore della produzione dell’area di business delle navi da crociera che ha segnato un -15,7%, con una contribuzione ai ricavi di Gruppo per il 57% (58% al 30 settembre 2019) mentre l’incidenza dei ricavi dell’area di business delle navi militari, in diminuzione del 22,7%, si attesta al 21% (23% al 30 settembre 2019).

I ricavi del settore Offshore e Navi Speciali ammontano a 271 milioni, sostanzialmente in linea al pari periodo 2019 nonostante l’impatto negativo per 19 milioni derivante dalla variazione del cambio euro/corona norvegese.

Infine, il settore Sistemi, Componenti e Servizi ha segnato un +1,6% a 591 milioni, nonostante l’impatto di circa 201 milioni di slittamento dei ricavi derivante dal fermo produttivo di alcune attività in Italia. Un andamento che conferma il trend di crescita in linea alle scelte strategiche del Gruppo di diversificazione delle attività nei settori delle infrastrutture, in quelli ad alto contenuto tecnologico (elettronica e cyber security), nella complete accommodation per il settore delle navi da crociera, e nei sistemi, componenti e servizi post-vendita.

L’Ebitda è diminuito del 35% a 200 milioni scontando la mancata contribuzione di circa 71 milioni dovuta allo slittamento dei programmi produttivi, con una marginalità in discesa su base annua al 5,7% (-160 punti base) ma in miglioramento rispetto al 5% del primo semestre 2020.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 1.425 milioni dai 736 milioni al 31 dicembre 2019, principalmente a causa delle dinamiche tipiche del capitale circolante relativo alla costruzione di navi da crociera, accentuato dallo slittamento della data di consegna di due unità cruise, la cui consegna è stata riprogrammata nel quarto trimestre 2020, e di parte degli incassi commerciali attesi nel periodo.

Il carico di lavoro complessivo è pari a 36,8 miliardi, circa 6,3 volte i ricavi del 2019, con ordini acquisiti per 1,9 miliardi: il backlog al 30 settembre 2020 è pari a 26,9 miliardi (28,4 miliardi al 30 settembre 2019) con 88 navi in portafoglio in consegna fino al 2027, e il soft backlog a livelli record per 9,9 miliardi (3,9 miliardi al 30 settembre 2019).

A margine della riunione del Consiglio Giuseppe Bono, Amministratore Delegato di Fincantieri, ha commentato: “I risultati al 30 settembre rispecchiano le difficoltà di un momento storico tra i più delicati per l’economia mondiale e che la stessa Fincantieri abbia mai affrontato. La comparazione con l’analogo periodo dell’anno scorso, al netto dell’evidenza dei numeri, non è significativa perché il 2020 riflette una situazione eccezionale”.

“Al di là dei risultati, ritengo quindi sia da sottolineare la nostra capacità di guardare al futuro e di assicurare ai nostri azionisti e agli altri nostri stakeholders una stabilità e una continuità di lavoro per i prossimi anni. Nelle crociere stiamo assistendo a una ripresa molto graduale e questo avvalora la nostra strategia che ci ha permesso di mantenere gli ordini che ci consentiranno di traguardare il 2027/2028. Nel militare, oltre alla recente prestigiosa commessa per le navi destinate alla US Navy, abbiamo in corso negoziazioni concrete con paesi esteri per l’esportazione di fregate FREMM. Stiamo inoltre raggiungendo importanti risultati in settori innovativi e con un importante potenziale di sviluppo, in particolare nelle infrastrutture e nella fornitura di prodotti e servizi all’avanguardia.”